La classifica delle annate dei grandi vino rossi Italiani
Ogni annata ha il suo tipo, la sua evoluzione, la sua fama, la sua quotazione. Per questo motivo, tutta la produzione dei grandi vini è contraddistinta dall’annata. D’altronde l’annata fa parte della personalità del vino ed è talmente forte questo concetto che, talvolta si dice che essa prevalga sul “cru”, nel senso che vi sono maggiori analogie tra vini di “crus” differenti, prodotti nello stesso anno, che tra i vini di uno stesso “cru”, prodotti in annate diverse.
Come influisce l'annata sul vino?
E’ l’imponderabile delle condizioni climatiche che crea ogni anno un vino di qualità differente: non ci sono mai due vendemmie assolutamente identiche, affermando che un produttore di vino, nella sua vita, non potrà mai rifare lo stesso vino.
Non è una banalità, è la magia della natura che gioca un ruolo più che decisivo per l’uva rispetto a tanti altri tipi di frutta, sicuramente perché la maturazione dell’uva dura soltanto un mese e mezzo circa. Durante la vendemmia tutto può essere compromesso dal cattivo tempo e, per contro, il sole può produrre una benefica surmaturazione.
Non è una banalità, è la magia della natura che gioca un ruolo più che decisivo per l’uva rispetto a tanti altri tipi di frutta, sicuramente perché la maturazione dell’uva dura soltanto un mese e mezzo circa. Durante la vendemmia tutto può essere compromesso dal cattivo tempo e, per contro, il sole può produrre una benefica surmaturazione.
Come valutare le annate dei vini?
Annate buone e cattive si succedono senza una legge appariscente, senza alcuna possibilità di previsione e qualsiasi studio in proposito, non rivela, al di là degli odierni e indubitabili cambiamenti climatici, alcun ciclo determinato.
E’ vero, è difficile valutare con equità la gerarchia delle annate, perché comunque rimane un dato soggettivo e astratto. E soprattutto, occorre giudicare retrospettivamente i vini, immaginandoli all’inizio della loro vita, oppure proiettare nel futuro la realizzazione completa di vini di annate recenti.
Cosa fanno i produttori per migliorare le annate cattive?
D’altronde, secondo una formula lapidaria, “non ci sono più cattive annate, ma solo annate difficili” si evidenzia in particolare il fatto che le tecniche moderne consentono di ottenere il meglio di una materia prima insufficiente e di poter produrre nelle annate deficitarie, grazie anche alla selezione, se non proprio dei vini di grande qualità, certamente dei vini sempre accettabili.
Così come potrà capitare di sentire un produttore affermare che solo nella vendemmia difficile viene fuori il talento del vignaiolo. Fare un grande vino in una grande vendemmia può capitare a chiunque, anche casualmente, anche fortuitamente. Ben diverso è invece produrre un grande vino in una vendemmia di scarsa reputazione. Certo, poi bisogna anche sfidare il pregiudizio di molti, di tutti quelli che bevono le etichette e le chiacchiere prima ancora dei vini.
Si può fare un grande vino in un'annata cattiva?
Non è facile ma capita. Capita abbastanza spesso da farci ritenere che la questione si possa suddividere in capitoli distrettuali.
Parliamo allora dei grandi rossi di altrettanto grandi territori della Toscana (il Chianti, quello “Classico” e Montalcino), del Piemonte (Langhe) e del Veneto (Valpolicella).
Nettari come il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino, il Barolo, il Barbaresco e l’Amarone (chi più, chi poco meno) non possono e non devono temere il tempo. Sono vini in grado di evolvere in bottiglia, crescere di intensità e di complessità. Una grande annata accentua questa loro caratteristica, rendendoli ancora più longevi.
Le migliori annate dei vini rossi italiani
Negli ultimi venti anni le annate considerate di alto e altissimo livello sono state tante. Un tempo non era così. E allora, quali sono invece quelle su cui poter contare?
- 2000: grande annata per Barolo, Barbaresco, Amarone; ottima annata per Chianti Classico; buona per Brunello.
- 2001: eccellente per Chianti Classico, Barolo e Barbaresco; ottima per Brunello; buona per Amarone
- 2002: mediocre per tutti i vini; discreta per Chianti Classico; comunque, molto difficile per tutti
- 2003: ottima per tutti i vini; buona per Chianti Classico
- 2004: eccellente per Brunello e Barolo; grande per Barbaresco e Chianti Classico; ottima per Amarone
- 2005: ottima annata per Barolo, Barbaresco e Brunello; buona per Amarone e Chianti Classico.
- 2006: eccellente annata per tutti i vini.
- 2007: ottima annata per tutti; decisamente grande per Brunello
- 2008: eccellente annata per Amarone, Barolo e Barbaresco; ottima per Chianti Classico e Brunello
- 2009: ottima annata per Brunello, Amarone e Chianti Classico; buona per Barolo e Barbaresco
- 2010: eccellente annata per Amarone, Brunello, Barolo e Barbaresco; ottima per Chianti Classico
- 2011: ottima annata per Amarone; buona annata per tutti gli altri
- 2012: eccellente annata per Amarone e Brunello; buona per Chianti Classico, Barolo e Barbaresco
- 2013: eccellente annata per Chianti Classico; ottima per Amarone e Brunello, Barolo e Barbaresco
- 2014: buona annata per Amarone; discreta e difficile per Brunello e Chianti Classico, Barolo e Barbaresco
- 2015: eccellente annata per Amarone, Chianti Classico e Brunello; ottima per Barolo e Barbaresco
- 2016: eccellente annata per tutti; ottima per Amarone
- 2017: discreta e difficile annata per Chianti Classico e Amarone
- 2018: ottima annata per Chianti Classico
- 2019: eccellente annata per Chianti Classico
Si è sempre scherzato sul ritorno (forse con troppa frequenza) dell’espressione “annata del secolo”, come dire che ce ne vorrebbe una per ogni generazione. Ma tant’è…
Qual è la mia personale migliore annata?
Personalmente adoro, particolarmente nello specifico, la 2010 di Barolo e di Barbaresco e la 2006 di Brunello per i lori tannini vellutati, in perfetta armonia acido-tannica, profumi ampi, tempra e grazia; la 2015 per l’Amarone per l’eccellente maturazione del frutto e quindi la sua persistenza ed equilibrio palatale; la 2019 per il Chianti Classico per la freschezza, l’acidità tesa e i profumi di grande intensità.