Brunello di Montalcino 2017: la cronaca di un'anteprima

Benvenuto Brunello: il Consorzio del vino Brunello di Montalcino anticipa in pieno autunno l'anteprima delle nuove annate.

Di Filippo Bartolotta
Dec 01, 2021
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Brunello 2017: l'anteprima

Messaggi e telefonate per sapere cosa aspettarsi della nuova annata dopo la strepitosa 2016. Con la dolce e generosa 2015, compresa la sua Riserva, già praticamente sold out con oltre 10 milioni di contrassegni rilasciati; con una ormai classica 2016 già nel mercato con 8,6 milioni di bottiglie già buonissime spesso, ma con un potenziale di invecchiamento fuori dal comune; con le giacenze in cantina in calo del 25% rispetto a 12 mesi fa, il 19 novembre si è inaugurata la 30° edizione di Benvenuto Brunello per far assaggiare la nuova annata 2017! 

 

30° edizione di Benvenuto Brunello

Una novità assoluta non solo per il panorama del vino toscano, che generalmente si sarebbe presentata al mondo intero a Febbraio cassie alle altre DOCG, ma di tutto il comparto Italia. Infatti per la prima volta un vino italiano si presenta prima della suo ufficiale ingresso in commercio a termini di legge che, per il Brunello, è stabilito al 1 gennaio del quinto anno dalla vendemmia, cioè in questo caso il 2022. 


Una volata che il Consorzio ha preso a trent’anni dalla sua prima anteprima per consentire agli addetti ai lavori di focalizzare sul più importante marchio del vino italiano. La macchina organizzativa ha funzionato sia dal punto di vista dei contenuti dei convegni che dei momenti ufficiali di degustazione


Eravamo circa 90 giornalisti selezionati, tra italiani ed esteri tutti pronti venerdì alle 09:30 nel Chiostro di Sant’Agostino con il calice in mano! Avevamo a disposizione 119 cantine con centinaia di bottiglie di di Rosso 2019, Brunello Riserva 2015 e di Annata 2017! In tanti, ormai da tanto tempo dicevamo che la ’17 non sarebbe stata una grande annata: troppo calda, i vini saranno alcolici, surmaturi e prepotenti come la 2003! Un impresa faraonica anche per i più esperti degustatori, ma Scaramuzzi Team e Ais hanno consentito a ciascun ospite di assaggiare con i propri tempi. A tratti sembrava di stare in un box di F1 della Ferrari con un cambio calici in tempi record! 

 

 

“Benvenuto Brunello 2021”: fra novità e confortanti conferme.

Effettivamente è stata molto difficile per via della siccità che ha determinato un raccolta di uva asciuttissima: “abbiamo portato a casa una vendemmia con dei grappoli che pesavano oltre il 30% in meno del normale”, dice Luca Fanti de La Palazzetta durante la prima cena diffusa in alcune cantine in cui ospitavano oltre i giornalisti altri 6/7 produttori presenti con le loro bottiglie. Gli fanno eco Santiago Marone Cinzano di Col d’Orcia e Leonardo Bellaccini, enologo di Campogiovanni, che conferma come la 2017 sia stata asciutta ma senza sfociare nelle sopra maturità della 2003 e soprattutto con un alcol nei parametri classici intorno i 14,5%. 

 

Montalcino è oramai un territorio maturo, una zona dove i produttori sanno controllare gli eccessi dei cambiamenti climatici, proteggendo le loro uve dalle insolazioni, lavorando cercando la mano più leggera possibile senza mirare a vini muscolari e potenti. 


Benvenuto Brunello: la degustazione

Non sono qui a nascondere i limiti di questa annata che non si presenta come un’annata per i palati che cercano profondità, persistenza e potenziale di invecchiamento, ma alla fine dell’assaggio di oltre 140 campioni ne sono uscito con un palato fresco e con un ricordo molto netto.


Sono vini giocati in sottrazione, con profumi di frutti rossi, di erbe mediterranee con un profilo strutturale più da maratoneta che da body builder, alcuni tratti tattili un pò rugosi con una percezione alcolica importante, ma anche con una certa sapidità ed un’acidità inaspettata che è stata forse la vera sorpresa. Insomma non saranno campioni di invecchiamento - per questo ci sono i Brunello di Montalcino 2016 Riserva in cui si vedono coniugati potenza ed eleganza - ma vini gastronomici pronti per essere stappati davanti una bella tavola fin da subito. Detto…fatto!

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Carlo Cracco

"Carlo Cracco è simbolo di un’italianità in cucina da sempre testimonial del nostro Brunello in Italia e nel mondo. Per la trentesima piastrella dedicata a una vendemmia senz’altro molto interessante, abbiamo fortemente voluto ribadire il sodalizio speciale con la ristorazione, nostro canale storico e naturale che solo lo scorso anno a causa dell’emergenza ha perso in Italia quasi il 40% del proprio fatturato, per un equivalente di circa 38 miliardi di euro" Dopo aver posato, con il Presidente del Consorzio Bindocci, la piastrella commemorativa della vendemmia 2021, il Brunello 2017 si è confrontato con la cucina dello chef pluri-stellato e celebrity televisiva Carlo Cracco regalando una serata dal sapore di pre-pandemia per tutti i commensali. 

Ogni anno il Consorzio sceglie un’artista, uno sportivo o un personaggio famoso cui far interpretare con una targa commemorativa la vendemmia appena conclusa. Inoltre la cena di gala con tutti i produttori e i giornalisti viene affidata a qualche grande chef. Quest’anno le due figure hanno coinciso nella figura di Carlo Cracco che ha ideato la mattonella e preparato la sontuosa cena per il Benvenuto.

 

Premio Leccio D'oro

Benvenuto Brunello però è anche il Premio Leccio d’Oro, assegnato ai ristoratori ed enotecari che più si spendono per il Brunello: Casa Matta di Oslo; Trattoria di Enrico Bartolini a L’Andana; il Caffè Dante Bistrot di Verona; L’Antico Vianio di Cernusco sul Naviglio; la Salumeria Roscioli di Roma; ed Il Calandrino a Rubano

 

Luciano Ferraro del Corriere della Sera ha moderato il convegno sui 30 anni di Benvenuto Brunello con le testimonianze commosse di Alessandro Regoli di Winenews che ha ripercorso le tappe della riscossa di Montalcino; e i due Presidenti Tiezzi (che celebrava per l’occasione anche i suoi splendidi 80 anni, auguri ancora!) e Costanti. Infine sul palco del Teatro degli Astrusi si sono succeduti alcuni interventi di una decina di Master of Wine guidati dal primo e neo Master of Wine Italiano Gabriele Gorelli. Tanti di loro si sono soffermati sui successi del territorio ma soprattutto sull’opportunità chiamata Rosso di Montalcino per promuovere il territorio anche con i più giovani. 

 

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Rosso di Montalcino 2019

A proposito di ciò la mattina successiva mi sono avvicendato in assaggi per cogliere alcuni aspetti dei Rosso di Montalcino 2019. Vini succosi, potenti di grinta ed energia gustativa con un rapporto qualità prezzo esorbitante! Un vino che a ottobre ha registrato un +61% sul 2020, segno che il mercato sta cogliendo l’opportunità di questo vino per troppo tempo considerato erroneamente il fratello minore del Brunello. 

Il Brunello di Montalcino è chiaramente più famoso non solo del Rosso, ma è il vino più conosciuto tra i consumatori italiani, con una notorietà al 67% e davanti a corazzate come il Prosecco, il Chianti, il Chianti classico e il Montepulciano d’Abruzzo. 

Dato ancora più interessante se accostato all’evidenza che rappresenta meno dello 0,2% della produzione nazionale! 

La formula Montalcino continua a vincere perchè, aldilà di qualche fisiologico contrasto di vedute, la denominazione è compatta attorno al Consorzio che, a noi sembra, continua a fare un lavoro gigantesco per il bene di tutta la denominazione.

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