Storia del vino: Il vino all’epoca dei Romani

Scopriamo le origini della cultura della vite e del vino all'epoca dell'Antica Roma. Come i Romani coltivavano la vite. producevano e consumavano il vino.

Di Nina Bernheim
Apr 08, 2020
tagAlt.Giulio Cesare

 

Il vino ai tempi dei Romani

Ci concentriamo sulle nostre radici per conoscere meglio il nostro futuro, sapere da dove vengono le nostre abitudini e le nostre inclinazioni culturali, come nascono, e perché amiamo le cose che amiamo, guardando più a fondo nel mondo del vino. 

 

Come è arrivato il vino in Italia?

I documenti dimostrano che il vino è approdato in Italia tramite insediamenti greci e fenici, che hanno soprannominato il Paese, o quello che era ai tempi, 'Enotria' (la terra del vino)

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Etruschi e il vino

Un'intuizione straordinaria sul futuro dell'abilità enologica italiana, direi. E' anche storicamente corretto dire che gli Etruschi entrarono in contatto con il vino grazie ai Greci, quindi possiamo tranquillamente affermare che il vino cominciava a mostrare la propensione ad essere molto amato e ricercato a livello internazionale.

 

Interessante, è anche il fatto che gli Etruschi includessero le donne durante i momenti di bevuta del vino per rendere omaggio al loro dio, Puphluns (il loro equivalente di Bacco). Non erano soli, questa tradizione si estese poi ai romani, che includevano le donne, conosciute come 'Baccanti', alle queste feste. 

 

Al di là dell' inclusione delle donne nei momenti di festa, abbiamo molto altro per cui ringraziare i Romani.

 

I romani e il vino

I Romani non solo ci hanno dato i viadotti, la democrazia, l'idraulica, la moneta, ma hanno anche contribuito a gettare le basi dell'enologia, alcune delle quali sono seguite ancora oggi. Sono stati i primi a riconoscere il significato di un sistema DOC, ma hanno anche creato le prime enoteche e wine-bar del mondo, includendo il vino nelle abitudini quotidiane del popolo. Un brindisi ai Romani! 

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Sappiamo come il vino è arrivato in Italia, ma che dire del resto del mondo? 

Ancora una volta, dobbiamo ringraziare i Romani. Grazie all'espansione romana lungo il Mediterraneo, ogni paese in cui sono sbarcati ha potuto raccogliere i frutti della cultura romana, ed i vigneti venivano piantati dove il clima lo permetteva. In sostanza, ovunque Roma andasse, il vino e, soprattutto le scorte di uva, andavano. 

 

Grazie al loro vagabondaggio e alla loro ricerca del territorio, possiamo goderci i vini di Borgogna e Bordeaux (anche se - forse sono di parte - ci basterebbero quelli italiani).

 

Come era il vino ai tempi dei romani?

E' certo che il vino dei Romani era probabilmente molto diverso quello odierno, ma possiamo ringraziare ancora una volta i Romani per aver ideato vari metodi di invecchiamento dei vini - questo è testimoniato da reliquie di anfore di vetro e botti di legno presumibilmente utilizzate per esaltare i loro vini più importanti. Tanto di cappello per la loro scoperta incredibilmente avanzata dello zolfo come antiossidante e pesticida nella produzione del vino. 

 

 

Tuttavia, la storia d'amore romana era destinata a finire, e in effetti fu messa a tacere quando le popolazioni barbariche dell'Europa settentrionale scesero in territorio romano. I gusti e le scelte furono cambiati con la forza, e la gente fu costretta a scegliere sidro e birra come bevande preferite. È interessante notare che, mentre la produzione di vino in questo periodo soffriva ovunque, la Germania e la Borgogna non solo sopravvivevano, ma ne aumentavano la produzione, indicando che, per citare Jurassic Park, la vita trova una via d'uscita.

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