Jazz&Wine di Montalcino per la colonna sonora estivo

Uno dei festival musicali più longevi di Montalcino ha un partner eccezionale nel vino Brunello. Scoprite la straordinaria storia di Jazz&Wine a Montalcino.

Di Francesca Ciancio
Jul 14, 2021
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L’ESTATE DI MONTALCINO CON SOTTOFONDO JAZZ&WINE


Quasi un quarto di secolo a suon di jazz. La musica non si è mai fermata a Montalcino, neanche con la pandemia. Sono infatti arrivate a ventiquattro le edizioni del Jazz&Wine, l’evento più importante dell’estate ilcinese che quest’anno, come l’anno passato, conferma le sue date: dal 20 al 25 luglio suoneranno in Fortezza nomi del calibro di Stefano Bollani, Danilo Rea, Stefano di Battista, Emanuele Urso, Massimo Nunzi e Alex Britti.

State già pensando ai vini di Montalcino mentre sognate ad occhi aperti il roster jazz di cui sopra?  Filippo Bartolotta può aiutarvi in questo, nell'Episodio 3 di 6 - Il miracolo di Montalcino dando un'occhiata a una lista iniziale di produttori di Montalcino che fanno le onde.

Mentre si lavora agli ultimi preparativi si pensa anche all’anno prossimo, ai primi 25 anni della kermesse, un traguardo non così consueto per un evento musicale in Italia e che fa del Jazz&Wine uno degli appuntamenti più longevi del Paese.
 

 

LA PRIMA VOLTA DEL VINO CON IL JAZZ

Oggi è tutto un proliferare di eventi dove il vino è abbinato a qualcosa – musica, arte, letteratura – ma 25 anni fa non era così. Ce lo racconta Rodolfo Maralli, direttore commerciale delle Tenute Banfi e presidente della Fondazione omonima, a cui si deve l’idea del festival: “Ero un ragazzo romano che amava il jazz e che frequentava Villa Celimontana, sempre ricca di concerti. Erano anche i miei primi anni di lavoro in Banfi e durante una serata musicale ebbi la fortuna di conoscere Giampiero Rubei, (scomparso 5 anni fa, oggi si occupa del festival il figlio Paolo, ndr) impresario musicale vecchio stile e ideatore di alcuni dei più bei festival d’Italia, nonché fondatore dell’Alexanderplatz, storico jazz club di Roma. Gli proposi questo azzardo, organizzare un festival jazz a Montalcino dove il vino facesse da pendant con la musica. L’idea piacque subito e si partì nel 1998 già con grandi nomi. Ahimè, devo dire, non con tantissima gente”.

Il luogo era - ed è tutt’oggi – la trecentesca fortezza del borgo toscano, dunque un palco dalle grandi suggestioni e che ha incantato, negli anni, Dee Dee Bridgewater, Gino Paoli, Enrico Rava, Paolo Fresu, Ezio Bosso.“Il pubblico – continua Maralli – negli anni è aumentato e non abbiamo mai avuto problemi a riempire il migliaio di posti previsti. Quest’anno, come l’anno scorso, la capienza è ridotta a un terzo”.

Se avete bisogno di alcune idee di viaggio a Montalcino per il fine settimana, non cercate oltre il Week End Enologico e di Più a Montalcino di Lele Gobbi, ricco di grandi idee su cosa vedere, bere e fare a Montalcino questo fine settimana.
 

 

 

PERCHE’ IL VINO STA BENE CON IL JAZZ (E VICEVERSA)

Quando Maralli incontra per la prima volta Rubei motiva la sua idea così: “Il rock aveva la birra come bevanda simbolo, la musica pop i cocktail e il jazz andava abbinato al vino, entrambi frutto di regole e improvvisazione. Siamo stati il primo festival al mondo a mettere assieme queste due cose. Anzi la Napa Valley, dopo poco, prese ispirazione da noi. Il punto di riferimento musicale in Italia era Umbria Jazz, ma la kermesse era sponsorizzata dalla Heineken. Noi volevamo l’eccellenza anche nel bicchiere, non solo in calendario”.

Come si cucina per un'occasione così speciale?  Cosa si sposa bene con Jazz&Wine?  Non perdetevi l’Indice di ricette di Mamablip per tonnellate di ispirazioni culinarie, incluse chicche portatili!

Un po’ come nel vino, la contaminazione ha funzionato anche nella kermesse, mischiando e mixando generi diversi e sul palco sono saliti artisti come Elio e Le Storie Tese, Luis Bacalov, gli Incognito: “così come  la Banfi che è riconosciuta per i suoi Brunello – continua il direttore commerciale – può mettere in campo una cinquantina di etichette, a partire dalle bollicine piemontesi della nostra tenuta al nord. Ce n’è davvero per tutti i gusti, sia nella scelta della musica che del bicchiere”.

In un altro mega evento Brunello, il Brunello OFF 2021 di quest'anno ha fornito molti approfondimenti sulla nuova annata di Brunello 2016.  Leggete tutto sul tema con Chiacchiere, sensazioni e ricordi al Benvenuto Brunello OFF 2021.

Maralli, con il Jazz&Wine ha realizzato quel sogno da ragazzo, ascoltare tanta musica di qualità bevendo un buon calice di vino. E continuando a sognare ha un artista su tutti che manca ancora all’appello: “È il grande Keith Jarret, impossibile per i nostri budget. L’edizione 2021 è la prima senza un nome straniero causa emergenza sanitaria ancora in corso, ma il cartellone di quest’anno non farà rimpiangerne l’assenza”.


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