La cucina nel lago di Garda

Esplora le specialità che rendono la cucina del lago di Garda così famosa. Una deliziosa scoperta dell'immensa storia e del patrimonio culinario del Lago di Garda.

Di Lele Gobbi
May 28, 2021
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IL LAGO COME UN PRODIGIO…


Nel suo Viaggio in Italia, Goethe definì il lago di Garda “uno stupendo effetto della natura” e insieme “uno spettacolo meraviglioso”. Il grande geografo Eugenio Turri commentò questa sua frase sottolineando come il filosofo tedesco sentisse il lago come prodigio o fenomeno raro, eccezionale, diverso dal normale rapporto terra e acqua in cui si configura la nostra immagine del mondo terrestre, e ricevendo così una riconversione profonda rispetto al mito classico, alle visioni degli umanisti del Quattrocento e dei secoli successivi che interpretarono le bellezze del bacino lacustre come fossero una reviviscenza dell’Ellade.   

Il Lago di Garda continua a incantare, comunque e tuttora, turisti e abitanti, suscitando estraniamento e meraviglia con la mutevolezza dei suoi modi di rivelarsi, la varietà continua delle luci e delle tinte; insomma, dello stesso scenario che lo circonda. E alla fine chiunque entri in contatto con esso, sente il dovere di esprimere i sentimenti più intimi, quasi che la natura, avvertita come miracolo, come rivelazione del mistero geologico, faccia percepire più che altrove l’episodicità effimera delle vicende umane.
 

 

LA SUA CUCINA, IN MEZZO TRA LAGO E MONTE

In questa cornice unica e pittoresca, fonte quindi di ispirazione di poeti e letterati in passato e motivo di richiamo e ammirazione oggigiorno, la sua arte culinaria, anche se prevalente di pesce, non può prescindere dalle erbe, dalle piante baldensi e dal vicino riso. Un mosaico dentro al quale si combinano elementi anche apparentemente lontani fra loro: una cucina certamente di lago, che però risente molto dell’influsso culturale delle adiacenti montagne e che elargisce dunque notevole respiro ai prodotti caseari, alla cacciagione, agli insaccati, alle castagne, al miele, ai funghi, ai tartufi

Una cucina che si distingue per il rispetto dei sapori naturali, per la leggerezza del gusto, dovuto all’uso parsimonioso dei condimenti e per l’eleganza della presentazione dei piatti. Le sue ricette risultano equilibrate nei sapori e frutto di meditata elaborazione, nonché di cura nei dosaggi dei vari ingredienti e di attenzione meticolosa alle materie prime.
 

 

LE SVARIATE SPECIE ITTICHE

Le acque del Garda sono sempre state navigate, una traversata favorita effettivamente dai venti che hanno consentito lo svilupparsi di sport velici e dalla presenza di darsene e di porti. Il Garda vanta 25 specie di pesce, oltre ad alcune non accertate e si può dire ricco sia per quantità che per varietà. Il pesce più caratteristico è il carpione, specie endemica del lago, un salmoide molto prelibato che si ciba di plancton e che predilige l’alto lago.

Altre importanti varietà sono la trota, il coregone (lavarello), il luccio, il cavedano, la tinca, le sarde, il persico e l’alborella (anche se in poche unità). Comune è anche l’anguilla, che preferisce il basso lago.

Le numerose specie vengono cucinate in svariate modalità, ai ferri (coregoni) affumicati (lavarelli), alle braci (sardéne e trote), lessi (luccio), infarinati e poi rosolati con burro e salvia o alla mugnaia (pesce persico); in salamoia o essiccati (alborelle) accompagnando spesso e volentieri primi di pasta; infine possono trionfare in un risotto (tinche).
 

 

COSI’ COME LE INNUMEREVOLI ERBE

Tra le erbe un po' più particolari utilizzate in cucina, non mancano certamente l’ortica, il tarassaco, la parietaria, la primula, la viola, la malva, l’aglio orsino, la piantaggine, il pungitopo, il chenopodio (spinacio di montagna), il timo cedrato e degli agrumi, il cicorino (radicchio), il drangoncello, il ginepro, il pino mugo. La maggior parte termina la propria funzione in risotti, tagliatelle, frittate e insalate; qualche volta in zuppe, creme di tuberi e torte; raramente in liquori.
 

 

OLIO EVO, DELICATA E FRUTTATA SPECIALITA’

Altro vanto, l’olio, ovviamente extra vergine di oliva, rinomato soprattutto per la sua finezza e la sua leggerezza. Presenta un basso grado di acidità, un profumo delicato e un sapore lievemente dolce. Il suo spettro aromatico va dall’oliva fresca alla mela, giungendo fino alla mandorla. In più, il microclima lacustre protegge la pianta dalle aggressioni di parassiti, tipici invece delle olive dei territori caldi.
 

 

ALTRI PRODOTTI, PIATTI E RICETTE ASSOLUTAMENTE NON TRASCURABILI

E poi ancora in tale crogiolo di prelibatezze, si collocano e al contempo si mescolano, altre specialità coltivate o trasformate da mani piuttosto sapienti. E quindi doveroso spazio va attribuito al prelibato asparago di Rivoli Veronese, ai fantastici tortellini di Valeggio sul Mincio, alla rigenerante acqua di cedro, alle succulente pesche e ciliegie (tanto per citarne alcuni), mentre nella zona trentina, la preziosa carne salada, l’ottimo pan de molche e il broccolo di Torbole.
 

 

IL CHIARETTO DEL GARDA: L’ALFIERE DEI VINI ROSA IN ITALIA

Dulcis in fundo il vino che trova sempre un suo dignitosissimo spazio in qualsiasi anfratto del Garda. Ideali per ogni occasione, ad ogni ora e tutto l’anno, i suoi ormai eccellenti vini rosa sono quelli che alla fine si abbinano meglio alla cucina del lago. La consacrazione della freschezza, della sapidità e delle note agrumate, non sono più fuori discussione per il Chiaretto del Garda, l’alfiere dei vini rosa nella superficie italiana. E quindi, Valtenesi e Riviera del Garda Classico Chiaretto insieme al Chiaretto di Bardolino (“fresco” di novella dicitura) confermano soltanto che la cosiddetta Rosé Revolution è roba seria e affidabile, nel marketing così come nel calice. Chiaro no? Sicuro, come la sua magnifica tonalità…


Per maggiori dettagli e informazioni sulla Valtènesi e sul Lago di Garda, Mamablip può portarvi in un emozionante viaggio visivo.  Iniziate con i Rosé Wines from Valtènesi, Lake Garda, di Filippo Bartolotta e innamoratevi del Valtènesi Rosa del Vittoriale - L'Ode ad Amalia Ispirata da Molmenti.

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