Sergioveto e Roccato: 2 Rette Parallele che Convergono

Una degustazione dei vini Sergioveto e Roccato di Rocca delle Macìe, un grande produttore in Castellina in Chianti. Due diversi vini, un Chianti Classico e un IGT.

Di Lele Gobbi
Mar 01, 2021
tagAlt.Rocca delle Macìe winery estate Cover

LA PREMINENZA DEL CHIANTI CLASSICO


Il Chianti può essere prodotto in una zona geograficamente molto ampia che abbraccia diverse province toscane, ma nell’area denominataChianti Classico”, nascono senza alcun dubbio i migliori vini di tale tipologia. Ormai è risaputo che si tratta di un’estesa zona collinare tra Firenze e Siena, ma forse non tutti sanno che, ancora oggi, la medesima ondulazione rende ancora bene l’idea di quella vita gentilizia di campagna descritta dai poeti della romanità. La fusione tra paesaggio, architettura e agricoltura è dunque antica e profonda, e la vite, come al solito, rappresenta il tratto d’unione di un territorio straordinariamente eterogeneo.

Tratteggiare le connotazioni che suoli, esposizioni e tradizioni disegnano all’interno dell’universo del Chianti Classico è un’operazione stuzzicante e di non semplice realizzazione, in primis, per la versatilità che il disciplinare consente ai produttori. E se è quindi possibile puntare solo ed esclusivamente sul Sangiovese in purezza, al tempo stesso è l’unione con i vitigni autoctoni (Canaiolo, Colorino) e soprattutto con quelli internazionali (soprattutto Cabernet Sauvignon e Merlot) che unitamente alla grande variabilità di stili in cantina, consente di immettere sul mercato vini dalle espressioni differenti.
 

 

NUOVE FILOSOFIE, NUOVI TRAGUARDI

La cosa fondamentale di tale regolamentazione, sta nel fatto che il Sangiovese rimane il vitigno principe (minimo 80 %) e da qui, come si suol dire, non si torna indietro. Rocca delle Macìe, illustre azienda del comprensorio, non soltanto ha ignorato il termine “pausa” o “interruzione” nel suo lungo cammino enologico e ricettivo, ma negli ultimi vent’anni, si è portata piuttosto avanti, insistendo in attente interpretazioni, tramutatesi poi in proficue stime sulle sue stesse qualità ambientali e territoriali.

Ed ecco allora che Sergioveto e Roccato, vini al tempo stesso simbolo e distinzione della cantina, pur viaggiando su binari dissimili, rilanciano a partire dall’annata 2015, un definito territorio chiantigiano.
 

 

SERGIOVETO (100% SANGIOVESE)

Il Sergioveto, il vino che Italo Zingarelli ha dedicato a suo figlio Sergio (Ser Gioveto, classe 1985) giocando con un accorto calembour, colloca definitivamente sul piedistallo il vitigno che ha trovato in Toscana la sua elezione. La famiglia Zingarelli decide così di lasciare il Sangiovese, definito da sempre Sangioveto da quelle parti, solitario (tralasciando una piccola quota di Merlot e Cabernet Sauvignon), di promuoverlo a espressione dell’unico vigneto “Pian della Casinae di esibirlo come Chianti Classico Riserva.

Un vino capace di raccontare ancora meglio i filari ordinati di viti lungo le pendici calcaree e ricche di scheletro, capace di volume e sfumature, vigoroso nella struttura vibrante e di minuzie. Floreale e fruttato, dal piglio acido e dalla grande profondità. In estrema sintesi, un vino che rivela semplicemente la invidiabile ratio del Sangiovese e nulla più.
 

 

ROCCATO (100% CABERNET SAUVIGNON)

Vent’anni fa non sarebbe stato semplice affrontare con la giusta un tema relativo al vitigno autoctono, indigeno, endemico o tipico: i vitigni di importazione erano più presenti e si mescolavano al patrimonio di uve tradizionali, spesso prevaricandone istinto e attitudine. Rocca delle Macìe, in questo caso con il Roccato (prima vendemmia 1988), ribadisce la carica e l’intensità dello spirito chiantigiano; o meglio, dimostra la non ordinaria adattabilità di certe piante al territorio dove prosperano e non dove nascono.

Il concetto di Supertuscan non viene assolutamente messo in discussione in tutte le sue primordiali filosofie (basse rese per ettaro, raccolta delle uve perfettamente mature, controllo della temperatura in fermentazione, maturazione in barrique e affinamento in bottiglia).

Al contrario il Cabernet Sauvignon in purezza, proveniente dal singolo vigneto “Poggio alle Pecchie” e senza più l’ausilio del Sangiovese, si rafforza, elargendo in questo modo peculiari caratteri del Chianti Classico, senza alcuna possibilità di inganno o, al limite, di equivoco.

 

Volete saperne di più sulla bella tenuta vinicola di Rocca delle Macìe?  Date un’occhiata sull’azienda leggendo l’articolo di Francesca Ciancio sul Borgo di Fizzano della famiglia Zingarelli, una vera gemma toscana che vi aspetta!   Approfondite ancora di più con una visita alla pagina del produttore di Rocca delle Macìe, e un'esplorazione dei nostri vini preferiti di Rocca delle Macìe.  Così tanto da imparare, così tanto da assaggiare!

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