Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese: un vino da scoprire

In questo territorio storico del vino, l'Oltrepò pavese, si è capito che il vero vitigno identitario è il pinot nero: caparbio, poliedrico e difficile

Di Filippo Bartolotta
Oct 01, 2021
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L’Oltrepò Pavese: Conoscere il Vino

 

In questo territorio storico del vino, l'Oltrepò pavese, si è capito che il vero vitigno identitario è il pinot nero: caparbio, poliedrico e difficile.

In questo articolo parliamo

  • Dove si trova l'Oltrepò

  • Oltrepò e i suoi vini

  • I edizione di "Oltrepò, terra di pinot nero. Un territorio, un vitigno, due eccellenze" Oltrepò: vigneti

  • Oltrepò e i vigneti

  • Oltrepò e il territorio

 

 

Oltrepò pavese: dove si trova in Italia?

Siamo in provincia di Pavia sulla destra del Po fra le province di Alessandria, Genova, Piacenza.

I centri principali sono Stradella, Broni, Casteggio, Voghera e Varzi.

Un triangolo di terra, incastonato tra il Piemonte, l’Emilia e la Liguria, grande quasi 100.000 ettari di cui 16.000 di vigneto. Una virgola di Lombardia sotto il Po che dal fiume sale verso Sud, in pieno Appennino settentrionale, fino al vertice opposto, a 1.700 metri, la cima del monte Lesima.

 

Oltrepò pavese e i suoi vini

Siamo lungo il 45esimo parallelo, quella linea che ospita i maggiori luoghi della produzione vitivinicola mondiale: il nostro Piemonte con il Barolo, il Bordeaux, la Borgogna e, se andiamo nel nuovo mondo, anche la Napa Valley. Siamo in Oltrepò.

Qui si produce vino da 2500 anni, dai tempi degli Etruschi; ci sono i terreni e il clima adatto. Eppure questo territorio non si è mai distinto nelle cronache degli ultimi 50 anni per la produzione vinicola di qualità forse anche perchè tanti vitigni hanno trovato casa ma niente è emerso come attore principale. 

Fino ad ora. 

 

Oltrepò, terra di pinot nero. Un territorio, un vitigno, due eccellenze

Dalle colline di Casteggio, 20 produttori, insieme al consorzio, si sono ritrovati per la prima edizione di “Oltrepò, terra di pinot nero. Un territorio, un vitigno, due eccellenze”, un evento che vuole gettare una nuova luce su quello che finora è stato considerato un enorme vigneto Italiano. L’obiettivo? Comunicare questo territorio per quello che è diventato: una specifica regione vinicola con un'identità definita.

Il nuovo Oltrepò si presenta come la Terra del Pinot Nero. E lo fa non per nascondere gli altri vitigni e vini della denominazione, ma anzi per dare una chance a tutti. 

 

Oltrepò: vigneti

Un’altra volta parleremo di Buttafuoco, di Buttafuoco Storico, di Bonarda, Barbera, Uva Rara, Vespolina e Croatina ma per il momento dedichiamoci al Pinot Nero

Questo vitigno è una chiave di lettura e può essere il minimo comune denominatore del territorio - dice Carlo Veronese, direttore del consorzio di tutela vini Oltrepò pavese - Il Pinot nero qui è uno e trino, anzi quatrino: si vinifica in rosso, metodo classico, rosato e in bianco”. 

Un protagonista in questa terra bellissima di cui non si parla abbastanza.

Qui le vigne si alternano tra pievi dagli alti campanili e castelli fiabeschi che in autunno o in primavera, quando sale romanticamente la nebbia, sembrano essere sospesi tra le vallate.

Chi si avventura per cantine non può non rimanere sedotto da queste vallate a tratti sinuose, morbide e rotonde e a tratti scoscese, impervie. In alcuni vigneti si è quasi a 45°, cioè con una pendenza praticamente verticale che sembra quasi un quadro di Escher.

 

Oltrepò: terroir antico della produzione di vini in Italia

Questo è un territorio di confine e di contrasti, toccato dai venti gelidi dell’Artico e da quelli caldi dell’Africa dove a partire già dalla prima collina tra i 150 e i 300 metri, per inversione termica, troviamo refrigerio d’estate, con almeno 5 gradi in meno rispetto alla pianura, e area mite d’inverno con almeno 5 gradi in più.

Un territorio in cui i produttori non hanno cambiato vitigni a seconda delle esigenze di un mercato volubile ma hanno invece capito quali sono le relazioni tra i differenti suoli e i tanti vitigni. Questo spirito ha fatto sì che oggi nei migliori dei siti si trovi il più grande ed importante distretto della più grande e difficile varietà d’uva: il Pinot Nero. 

In Oltrepò si coltiva il 75% della produzione nazionale.

Con i suoi 3.000 ettari, l’Oltrepò è uno dei più grandi vigneti di questa varietà ovviamente dopo lo Champagne con oltre 13.000 ettari e la Borgogna con 11.000.

Della stessa opinione Alessandra Piubello, giornalista e conduttrice della masterclass sul metodo classico realizzato in Oltrepò sempre con Pinot Nero che sottolinea come “questo territorio sta producendo un metodo classico sempre più raffinato”. 

 

Sei pronto per partire per l'Oltrepò?

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