La Zona della Lugana
La Lugana è una zona geograficamente circoscritta dal lago di Garda che si estende toccando due regioni differenti Veneto e Lombardia. Caratteristica di questa area è la presenza, in ogni peculiarità, di dualismo e contemporaneamente individualità. Gli attori protagonisti di una storia che si perde nel tempo sono: l’uomo e la natura! Ed è proprio l’opera dell’uomo sulla natura selvaggia che permette la trasformazione. L’uomo intravedendo in questa area grandi potenzialità, ha permesso negli anni di tirarne fuori un’anima, renderla produttiva e creare oggi un magnifico giardino fertile.
Posizionamento geografico
È un’area racchiusa in un magico quadrilatero che ha nei comuni di Sirmione e Pozzolengo i propri apici verticali, e in Desenzano e Peschiera del Garda quelli orizzontali. La denominazione Lugana si sviluppa lungo la piana morenica sud del lago di Garda, a cavallo di due province (Brescia e Verona) e di due regioni (Lombardia e Veneto).
Lugana: vino
Raffinato bianco lacustre che ha natali illustri con un’origine che risale ai tempi dei Romani. La tradizione viticola è certificata già dal settecento. La zona della Lugana si avvale del benefico clima mite temperato del lago. Il vitigno utilizzato è il Turbiana, una varietà locale che affondando le radici nei terreni argillosi della pianura lacustre esprime al meglio l’anima del luogo, regalando ai vini struttura e buona longevità impreziosita da profumi di fiori di campo e agrumi.
La storia
Il Lugana DOC viene prodotto nei terreni a sud del Lago di Garda. La viticoltura ha avuto qui una presenza fin dall’età del bronzo, ma fino alla nascita della Repubblica di Venezia, la terra era coperta principalmente da una foresta palustre. Quando i veneziani liberarono la terra per aumentare la produzione di grano e cereali, cambiarono per sempre il paesaggio. Da quel momento in poi, la coltivazione dell’uva è diventata primaria e oggi si presenta come un giardino di vigneti.
È sicuramente uno dei luoghi turistici più belli del nord Italia, un crocevia di vigneti, uliveti, cantine e ville, colori che si mescolano a profumi, fragranze e sapori. Si stenterebbe a credere, oggi, che l’antica “Lucana” (etimologicamente dal latino locus, bosco) fosse anticamente un luogo selvaggio e acquitrinoso, una boscaglia paludosa che solo il lavoro e l’intuizione dell’uomo hanno saputo trasformare in ricchezza ed opportunità. L’attività di disboscamento e di bonifica ha mutato il luogo in una terra che ora splende con una natura rigogliosa.
Terroir: una nobile Pianura con suoli ricchi di preziosa matrice argillosa
La Lugana si estende su un’ampia pianura nobile, contraddistinta da suoli fertili composti da una matrice argillosa. Si tratta di argille stratificatesi origine morenica e di natura sedimentaria, prevalentemente calcare, ricche di sali minerali, dal carattere difficile perché dure e inviolabili per le radici quando c’è siccità, molli e fangose con le piogge. Ma sono proprio queste argille, che nella zona collinare si alternano ad una matrice sabbiosa più penetrabile, depositarie del patrimonio organolettico del luogo, regalando ai vini l’impronta identitaria del terroir: corpo, calore, acidità e sapidità nella struttura gustativa del vino, profumi vigorosi e netti con sfumature di mandorla e agrumi nel corredo aromatico finale.
Microclima: Lugana
Il microclima che si crea grazie alle temperature miti è come “culla climatica” perfetta per accudire e valorizzare le peculiarità di una uva particolare come la Turbiana. Preziose, per lo sviluppo vegeto produttivo delle piante, sono le temperature miti e costanti influenzate dalla brezza del lago di Garda, e la scarsa incidenza delle escursioni termiche tra il Giorno e la notte.
Vitigno: Turbiana
Parente stretto del Trebbiano di Soave, ma completamente diverso per il tipo di habitat, è stato assimilato al Verdicchio dei Castelli di Jesi per molti anni. Seppur simile geneticamente se ne differenzia per differenza fenologica, agronomica è resa enologica. La Turbiana ha un grappolo medio e compatto di forma piramidale allungata, buccia spessa, polpa succosa e giusto contenuto di acidità. È in grado di esprimersi con versatilità sia nelle versioni in bianco che in quelle spumantizzate. Si può rappresentare come un vitigno nobile antico, ma con uno sguardo rivolto al futuro, in grado di produrre un vino bianco ricco di accenti e personalità. Il disciplinare di produzione prevede l’utilizzo di vitigni complementari fino al 10% ma frequentemente viene utilizzato in purezza proprio per la sua capacità di dare voce a questo terroir unico, esaltando risorse inusuali per una varietà di trebbiano, ma che invece lo rendono elegante e longevo.
Dualità della zona: due differenti “nord”…due differenti fronti separati dal lago!
Il Lugana, come scrisse Zeffiro Bocci, è “Bifronte”, nel senso che ha una doppia appartenenza regionale: da una parte è infatti lombardo ma dall’altra è anche veneto. Non è solo una questione di accenti locali o di divisioni politico-territoriali, c’è un curioso bilanciamento di forze in campo. La parte Lombarda della denominazione vede una prevalenza quantitativa sia in termini di ettari vitati (1500) che di numero di comuni (ben 4 comuni su 5 ricadono sotto la provincia di Brescia: Desenzano, Sirmione, Pozzolengo e Lonato del Garda). La parte veneta, invece, con un solo comune (Peschiera del Garda) detiene il primato del volume commerciale. Il 50 % del volume dell’imbottigliato è gestito da produttori veronesi
Al di là della topografia comunale, il territorio della Lugana risulta diviso dal punto di vista vitivinicolo sostanzialmente in due aree distinte. La prima e più ampia è quella pianeggiante e contraddistinta dalle argille più coriacee. Si sviluppa orizzontalmente lungo l’entroterra compreso tra Desenzano, Sirmione e parte di Pozzolengo e Peschiera. È questo il cuore pulsante della denominazione depositario dello stile più lacustre e minerale della Lugana. La seconda zona è collinare e si snoda tra Pozzolengo e Lonato. Qui le argille si fanno più sabbiose, i rilievi più ondulati e dolci con altitudini non superiori ai 130 metri. I terreni presentano matrici moreniche e ghiaie dando ai vini un’impronta meno minerale ma con acidità più spinte e corposi.
Vocazione della Lugana
Oggi il Lugana non parla solo di viticoltura ma di un luogo da sogno nei panorami turistici internazionali. Nelle sue versioni “base” (ovvero Spumante, Superiore, Riserva, vendemmia tardiva) è destinato per il 70% al mercato estero rendendolo il vino più esportato della Lombardia. Il successo di questa vocazione internazionale sta nella eccellente qualità del prodotto, unico, raffinato e moderno. Immediatezza e complessità insieme ad un ottimo rapporto qualità qualità/prezzo sono sicuramente le chiavi del successo fidelizzando il consumatore a tutte le latitudini del pianeta. Lo sguardo verso il futuro nobilita gli antichi natali portando la viticoltura sempre più rivolta a qualità e rispetto di un luogo regalando al vino tempo e longevità come tributo ad una storia che si perde negli albori del passato.
Curiosità
Testimonianze storiche sull’origine della vite nella Lugana si perdono indietro nel tempo. Ci sono i famosi vinaccioli di Vitis Silvestris ritrovati presso le palafitte di Peschiera del Garda che risalgono all’età del bronzo.
Consorzio di Tutela del Lugana
Nasce nel 1990 divenendo da organismo di tutela della Doc ad ente promotore della comunicazione e valorizzazione del marchio e di una zona unica nel suo essere. Svolge un’azione di tutela per la salvaguardia della concorrenza sleale promuovendo una vera battaglia contro la tentazione dei prezzi a ribasso che minano la qualità del prodotto e sviliscono l’immagine della denominazione. Denominazione nata nel 1967 e si registra essere la prima DOC riconosciuta in Lombardia e una delle primissime in Italia, a testimonianza del legame storico e inscindibile tra il Lugana e il suo territorio.
Pensieri e Prospettive di un luogo magico e di un vino che fa viaggiare nel tempo:
“Il lago: la sua capacità di aspettare supera il desiderio di arrivare fino al mare.” Il mare è energia, movimento, azione. Al mare ti senti in trasformazione, osservi un panorama mai uguale a se stesso. Il lago, invece, è calma e contemplazione. La superficie calma dell’acqua rasserena ogni inquietudine. Sembra abbracciare delicatamente chi specchiandosi in esso ritrova se stesso.
Il lago di Garda, da sempre, ha fatto da sfondo a relazioni umane e rapporti personali. Nel passato e nel presente, ha ispirato autori e pensatori famosi a scrivere e descrivere le particolarità di questo incredibile ecosistema naturale. I laghi sono specchio di pensieri per alcuni scrittori o luoghi d’avventure per altri. In riva al lago si rivivono ricordi del passato che nella mente tornano come nuovi.
È proprio in questo contesto che nasce il Lugana, nella sua capacità di esprimere in aromi e gusto l’atmosfera del lago. Le eleganti note floreali calmano la mente e accendono i sensi, riportando all’esperienza benefica della vista sul lago. Degusti Lugana e apprezzi ogni delicata sfumatura lacustre che questo vino riesce a nobilitare. Come il lago non ha fretta di gettarsi in mare, ma ama farsi scoprire pian piano in ogni dettaglio. È questa capacità di evolversi nel tempo, pur mantenendo freschezza e sapidità, che lo rende uno tra i vini più conosciuti ed esportati nei mercati internazionali.
Bevi Lugana e con la mente e con i sensi ti trovi sul lago a gustare uno dei posti più affascinanti del nord Italia.