Articolo / Guida dell'Alto Adige - Cosa fare, cosa vedere, dove mangiare ( e bere)
10 cose da fare in Trentino
Cosa c'è da fare nel Trentino?
- Funivia del Renon
- I Giardini di Castel Trauttmansdorff
- MUSE - Il museo della Scienza e Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
- Escursione sulla vecchia Strada del Ponale
- Lago di Braies
- Passo dello Stelvio
- Passo Pordoi
- Lago di Tenno
- Sella Ronda
- Brunico
Cosa si intende per Trentino?
Come provincia autonoma del Trentino-Alto Adige, insieme al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, il Trentino appartiene alla macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie ed è una delle tre entità territoriali che, assieme al Tirolo Austriaco e all’Alto Adige, ha costituito l'Euregio Tirolo - Alto Adige -Trentino (1815-1918). In estrema sintesi, possiamo anche definirla in questo modo per la sua storia: provincia vescovile del Sacro Romano Impero, estrema periferia austriaca, profondo nord italiano.
Dove si trova Trentino?
Dal punto di vista geografico, i confini occidentali e orientali sono marcati quasi totalmente da grandi catene montuose: rispetto a Lombardia e Alto Adige la divisoria rappresentata dall’Adamello-Presanella e dall’Ortles-Cevedale è molto netta; più complicato rimane l’individuazione di un confine “naturale” con il Veneto a est, dove a differenti catene montuose, soprattutto quelle dolomitiche, hanno qualche valle in “coabitazione”.
A sud, il Lago di Garda e i Monti Lessini chiudono il territorio provinciale. A settentrione è tutto alquanto sfuggevole poiché il confine attraversa la valle dell’Adige senza particolari segni distintivi.
Per cosa è importante il Trentino?
La sua forza è quindi nel paesaggio, nella maestosità delle montagne, nei laghi alpini (numerosissimi) sparpagliati in ogni angolo del comprensorio. Sterminate foreste, frutteti, vigneti: contadini custodi della zona e artefici della difesa di prodotti a rischio di estinzione, ma anche agricoltori che salvaguardano il patrimonio zootecnico, e quindi il bestiame di razza per i formaggi d’alpeggio.
Si passa infatti dai circa 70 metri slm di quota del lago di Garda (la riviera del Trentino), ai quasi 4000 metri slm del gruppo Cevedale; con le celeberrime Dolomiti, di Brenta e di Fassa, a ritmare ataviche glaciazioni di un territorio che il rapporto virtuoso tra habitat cultura rende leader nell’ospitalità.
Insomma, musei (Mart a Rovereto e Museo delle Scienze a Trento su tutti), luoghi sacri, davvero tanti e poi cantine, caseifici, laboratori artigiani, ristoranti, osterie, masi rurali, malghe e rifugi alpini: tra paesi e cittadine, con il capoluogo Trento sempre attivo su tutti i fronti, città fucina di cultura e svaghi, per un turismo rilevante in tutte e quattro le stagioni dell’anno.
Che vino si produce in Trentino?
Gli stimoli offerti da questa provincia dolomitica sono numerosi soprattutto perché i valori più genuini sono da sempre legati alla selettiva indole della montagna. Specialmente i vini vendemmiati in vigneti che sono spesso qui simboli di laboriosità e intelligenza contadina. Vino ma anche montagna: il primo è legato alla seconda che nelle valli dolomitiche, limita la vite e assume il ruolo di protagonista.
Qui il vino è conosciuto fin dall’VIII secolo a.C., come testimoniano i vasi vinari (situlae) ritrovati in valle di Cembra, dove tuttora troviamo encomiabili terrazzamenti, terreni segnati dalla mano di antichissimi vignaioli. Poi Trento e i suoi dintorni, la valle dell’Adige, tra la Rotaliana e la Vallagarina e quella che porta verso il Garda: tutte realtà strettamente legate intimamente alla vitis vinifera.
Si parte da Trento con il celebre spumante Trento DOC, per poi scoprire verso vitigni autoctoni quali la Nosiola, il Marzemino, il Teroldego, oppure carpire le note aromatiche del Müller-Thurgau per poi immergersi nel fascino suadente del Pinot Nero; comparare le variabili dell’eleganza tannica del Cabernet e del Merlot, per concludere con un delizioso Vino Santo o centellinare distillati di vinacce, grappe sopraffini di mastri distillatori.
Quali cantine visitare in Trentino?
Qual è il cibo tipico del Trentino?
La montagna del piatto. Una cucina semplice e di recupero, che pone in evidenza ingredienti come il mais, le patate, i fagioli, le erbe seguiti naturalmente dalla carne, dal formaggio, dal latte e dal pesce di acqua dolce
Qui si assaporano cibi di origine austriaca, boema e bavarese. Il simbolo rimangono i canerderli, seguiti da gnocchi chiamati da quelle parti strangolapreti e dai rufioi, ravioli quadrati farciti con verdure, formaggio affumicato, serviti con burro fumante, salvia e formaggio oppure con il sugo di carne.
Poi il gulasch, la selvaggina e i funghi di bosco. Il baccalà è molto utilizzato, viene detto “dei frati”, ossia cotto in forno con verdure, patate, latte, acciughe, aglio e prezzemolo. E ancora, la tipicissima carne salada (salmistrata), insaccati di maiale (luganeghe) e dolci a base di mele; senza tralasciare i piccoli frutti di bosco, vero e proprio patrimonio collettivo della gente di montagna.
Qual è il piatto tipico del Trentino?
- Tortel di patate (schiacciata cotta al forno, o fritta in padella, di patate lesse lavorate, con uova, fecola e trentingrana grattugiato)
- Salmerino in saor (pesce posto in una tipica marinatura preparata con cipolle imbiondite nell’olio, vino e aceto)
- Tonco de Pontesel (intingolo brodoso ottenuto cuocendo uno spezzatino di carne mista rosolato con lardo, cipolla e lucanica, che accompagna la polenta di mais e patate)
Quali sono i migliori ristoranti del Trentino?
Perché visitare il Trentino?
Perché è un territorio vario e non minoritario, con spazi, monti, laghi, borghi, castelli, rocce, prati, sole, ghiacciai, gastronomia, terme (e tante altre varianti naturali), ben conservati e altrettanto valorizzati. Il Trentino è, in sostanza, un baluardo di tradizioni, di memorie storiche ed eccellenti prodotti da gustare.
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