Benvenuto Brunello: la presentazione delle nuove annate anticipata a Novembre 2021
Il consorzio del Brunello di Montalcino anticipa a Novembre la manifestazione Benvenuto Brunello, la presentazione delle nuove annate che quest’anno saranno la 2017 per il Brunello e la 2016 per la riserva.
L’evento, che solitamente si svolge a Febbraio, prenderà il via il 19 Novembre nel complesso monumentale di Sant’Agostino e durerà fino al 28 Novembre.
Perchè questo anticipo?
La decisione del Consorzio del Brunello di Montalcino nasce dall’esigenza di rivedere il progetto delle Anteprime di Toscana. Cade il tabù che prevedeva la presentazione ufficiale delle nuove annate da parte dei consorzi non prima della messa in commercio ufficiale. Questo dovrebbe rappresentare un vantaggio per gli importatori e i distributori esteri.
L’edizione a novembre avrà più appeal per i mercati internazionali
“Da tempo - afferma Fabrizio Bindocci - presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino avevamo manifestato la necessità di rendere l’evento di debutto delle annate più incisivo per il mercato, soprattutto quello internazionale, che per la nostra regione vale complessivamente circa un miliardo di euro di export . In questi 11 anni, le Anteprime di Toscana hanno avuto il merito di accendere i riflettori sul nostro immenso patrimonio vitivinicolo. Ma in una fase di grande cambiamento come quella attuale, occorre avere il coraggio di innovare per centrare quegli obiettivi di promozione che le stesse aziende ci richiedono”.
Come sarà organizzato il Benvenuto Brunello di Novembre?
L’evento è rigorosamente su invito. I due giorni di apertura, il 19 e il 20, saranno dedicati alla stampa nazionale e internazionale.
Nei giorni successivi si terranno appuntamenti che coinvolgeranno sommelier, blogger, influencer, operatori horeca e winelover.
Benvenuto Brunello Off, la scorsa edizione
L’edizione di Benvenuto Brunello di novembre si terrà, quindi, a pochi mesi di distanza dalla scorsa edizione dell’evento che si era tenuta a marzo che ha visto circa 650 persone presenti, circa 1500 bottiglie stappate e un’annata di Brunello di Montalcino, la 2016, premiata da Federica Pellegrini con il massimo del punteggio, 5 stelle, come del resto era stata anche l’annata precedente.
Brunello di Montalcino: +44% nei primi 9 mesi 2021 a livello globale
Continua la corsa del Brunello di Montalcino sui mercati del mondo. Nei primi 9 mesi del 2021 le bottiglie prodotte hanno registrato una crescita straordinaria: +44% rispetto all’anno precedente. La migliore performance dal 2012 ad oggi.
Già il 2020, con 9 milioni di bottiglie prodotte, aveva fatto registrare un +12,2% in più rispetto al 2019 grazie a due super annate a 5 stelle, la 2015 e la 2016. Quasi il 70% della produzione di Brunello viene venduta all’estero.
I principali mercati di destinazione del Brunello di Montalcino sono Europa, USA, Canada e Giappone. Anche il rosso di Montalcino - con oltre 3 milioni di bottiglie prodotte - segna un aumento della produzione che, da Gennaio a Settembre 2020, è cresciuta del 10%.
Come stanno le aziende presenti nel Consorzio del Brunello di Montalcino?
Nonostante questi anni difficili, grazie soprattutto alle esportazioni di Brunello di Montalcino che in media si attestano attorno al 65%, le aziende produttrici dal 2006 al 2019 hanno fatto registrare una crescita del valore aggiunto dal 39% al 42%. A livello nazionale la crescita è stata in media inferiore al 19%.
Per le aziende di Montalcino cresce anche il patrimonio netto (il patrimonio di proprietà dell’impresa) passato dal 37% al 63%, mentre diminuiscono i debiti finanziari dal 45% al 23,4%.
I dati emergono dall’analisi dello stato di salute delle aziende Montalcinesi di Banco Bpm e presentata lo scorso settembre.
A Montalcino metà delle vigne è “Green”
Piace il Brunello, forse anche grazie alla sua attenzione al biologico. A Montalcino, infatti, le vigne bio oggi sfiorano il 50% del totale.
Lo certifica un’analisi del Consorzio del vino Brunello di Montalcino del Maggio 2021 basata sui dati degli enti certificatori.
Altissima anche la percentuale di viticoltori convertiti (o in fase di conversione) alla pratica sostenibile: 106 su 257 aziende, oltre 4 su 10.
A Montalcino la vigna ha sempre avuto un ruolo rispettoso dell’ambiente e rappresenta solo il 15% delle aree rurali, in un territorio contraddistinto da una notevole biodiversità con un patrimonio boschivo che vale il 50% del totale ma anche con oliveti (10%), seminativi, pascoli e altre piantagioni.
Enoturismo a Montalcino
E, come si sa, rispetto e l’attenzione all’ambiente sono sinonimi anche di bellezza. La bellezza di quella campagna molto apprezzata da turisti nazionali e internazionali che a Montalcino, negli anni 2009-2019, sono aumentati del 132% secondo i dati della Regione Toscana.
E così negli anni si sono moltiplicate le strutture ricettive e oggi 1 montalcinese ogni 35 abitanti gestisce un albergo o un agriturismo, un wine relais o un ristorante o un’aziende vitivinicola.
Oggi, dopo il brusco calo delle ultime due stagioni turistiche segnate ancora dalle limitazioni sanitarie, Montalcino guarda al futuro per ritornare ad essere il borgo medievale al centro delle attrazioni turistiche toscane come in epoca pre-pandemica.
L’incremento dei turisti eno-appassionati a Montalcino tra il 2009 e il 2019 riguarda in particolare gli arrivi extra UE, a partire dagli Stati Uniti (+178%), di gran lunga in testa per presenze, seguiti dalla Germania (+213%) e dal Brasile che, con oltre 10mila presenze, ha aumentato gli arrivi sul periodo del 910%.
Ad attrarre, non solo il vino, ma un comprensorio in grado di offrire anche produzioni agricole di qualità, come zafferano, miele, olio, formaggi e tartufo delle crete senesi, alle quali si aggiungono numerose occasioni di approfondimento storico e culturale.
Cosa aspetti ad andare a Montalcino?