Nato nel 1967 all’indomani del riconoscimento della Doc, il Consorzio di tutela del Vino Brunello di Montalcino riunisce 212 soci (che rappresentano il 98,2% della produzione di Brunello), per una tutela che si estende su 3.500 ettari di vigneto nel comprensorio del Comune di Montalcino. Tra i vini a denominazione del territorio spicca il Brunello di Montalcino, prima Doc rossa del Belpaese, seguito dalle Doc Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo. Da giugno 2019 la presidenza dell’ente consortile è affidata a Fabrizio Bindocci, oggi affiancato da Michele Fontana alla direzione e da un Consiglio di Amministrazione composto da 15 membri in rappresentanza di tutta la filiera. Obiettivo: mettere a sistema una comunità agricola tra le più ricche al mondo e tra le più virtuose a livello nazionale, con un’economia fondata per la metà delle proprie imprese da aziende agricole. Un ecosistema trainato soprattutto dal vino e in particolare dal Brunello, che vede il Consorzio impegnato da sempre sul fronte della qualità e della crescita del brand Montalcino.
Circa 3.500 ettari di vigneto, di cui 2.100 iscritti a Docg per il Brunello, 510 a Rosso di Montalcino, 60 a Moscadello e 480 a Sant’Antimo. Un territorio unico per biodiversità, caratteristiche morfologiche e climatiche, coperto per il 50% da bosco, per il 10% da oliveti e solo per il 15% da vigne con la restante parte a seminativo, pascoli e altre colture. Il clima, mediterraneo e prevalentemente mite, assicura alle uve una maturazione ottimale e una ventilazione continua. Un microcosmo perfetto, in cui il vino e il brand Brunello, unito al Patrimonio Unesco della Val d’Orcia, fanno da leva per un’offerta turistica estremamente variegata e completa, apprezzata da visitatori nazionali e internazionali. Ad attrarre, anche produzioni agricole di qualità come zafferano, miele, olio, formaggi e tartufo, alle quali si aggiungono occasioni di approfondimento storico-culturale e la possibilità di svolgere attività all’aria aperta come trekking, escursioni a cavallo e in e-bike.
Dall’inconfondibile raffinatezza del Brunello all’eleganza del Rosso di Montalcino, dalla tradizione custodita dietro un’etichetta di Moscadello fino al simbolo storico importante rappresentato dal Sant’Antimo. Docg o Doc, i vini tutelati dal Consorzio del Brunello di Montalcino sono tutti frutto di un sapere profondo ed espressione di un territorio unico per biodiversità, caratteristiche morfologiche e climatiche. Re del vigneto è il sangiovese, alla base di Brunello e Rosso di Montalcino, che se nel primo rivela l’ottimo potenziale di invecchiamento e complessità, nel secondo conferma la grande capacità di dare anche vini più giovani e snelli. Il moscato bianco è invece la varietà di riferimento per il Moscadello, il vino più antico della zona, disponibile nelle versioni Tranquillo, Frizzante e Vendemmia Tardiva. Grande versatilità infine per il Sant’Antimo, che prevede anche l’impiego di vitigni internazionali e diverse tipologie.
Brunello di Montalcino - Un'introduzione al vino più importante dell'area di Montalcino in Toscana
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