Un po' di storia e curiosità sullo Champagne, le bollicine più famosa della Francia
Di Nina Bernheim
Mentre lo Champagne è un prodotto meraviglioso, molto amato in tutto il mondo (le vendite globali hanno raggiunto un record assoluto alla fine degli anni 2010), c'è molto da imparare non solo per quanto riguarda lo sviluppo del vino in sé, ma per le incredibili tattiche di marketing dietro questo vino - un affascinante sguardo alle glorie personali e alle ambizioni professionali dei produttori di Champagne.
La prima testimonianza di vini spumanti risale ancora una volta ai Romani, che a quanto pare erano in anticipo su ogni aspetto della vita. Avevano conquistato le terre dello Champagne dell'odierna Francia, e piantato vigneti che producevano un vino rosso leggero e fruttato in forte contrasto con i vini rossi più robusti e pesantemente speziati prodotti in Italia.
Considerando che i vini che uscivano dall'Italia a quel tempo erano anche tinti con resine e altre erbe locali, possiamo supporre che i vini settentrionali più leggeri fornissero un'interessante, e forse gradita, divergenza. Ma dove entra in gioco lo Champagne?
Gli champenoise notarono l'enorme successo che stavano avendo i vini della Borgogna, e desiderarono produrre anche loro dei vini di valore. Ma anche se erano geograficamente vicini, il loro clima era assolutamente diverso. La regione dello Champagne è una zona notoriamente difficile per la crescita e la coltivazione dei vigneti. Le temperature sono infatti rigide e fredde grazie al vicino Oceano Atlantico, rendendo difficile la maturazione dell'uva.
Lo Champagne ha un terreno calcareo e pesante. Invece di un classico cambio stagionale con estati calde, ha estati più fredde, che costringono a un tempo di maturazione allungato, un po' come uno sport estremo del mondo della viticoltura. Il risultato di questo territorio problematico, tuttavia, è un vino che oggi è amato a livello mondiale!
Questo vino è molto più sottile e corposo, con livelli di zucchero molto inferiori e un'acidità più alta, e un incredibile equilibrio di aromi (grazie anche ai lieviti che impartiscono il sapore così come la fermentazione). Come i viticoltori hanno presto scoperto, le temperature più fredde servono anche a mettere in pausa il processo di fermentazione, una specie di ninna nanna per i lieviti (durante i periodi invernali più freddi). Sorprendentemente, i lieviti si risvegliano con le temperature primaverili più calde e riprendono il processo di fermentazione da dove l'hanno lasciato. Questo porta a un'ulteriore fermentazione e allo sviluppo di anidride carbonica che poi porta alla produzione di bolle.
Con queste informazioni di base su ciò che rende il vino frizzante così...frizzante, possiamo immergerci nel ruolo che Dom Pérignon ha avuto nel perfezionare questo vino. Incredibile pensare che l'intero processo di non sarebbe mai avvenuto se non fosse stato per questo brillante monaco e per il gusto particolare della classe di consumatori dell'élite inglese.
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