Dieci migliori ristoranti di Venezia che piacciono ai veneziani
Un itinerario inedito tra osterie e ristoranti, alla scoperta della Venezia dei veneziani, lontano dai flussi turistici. Tocca farsene una ragione, è una mappa che non esiste.
La Venezia dei veneziani - quelli di nascita e quelli per scelta - si muove in un reticolo indistricabile dalle rotte del turismo, in una città in cui più che la marea è la stagione ad esser alta e sostenuta.
Oltre ai luoghi, per i ‘local’ ciò che cambia è la dimensione temporale, scandita dai passi, gli scalini e gli scafi che portano da casa al bar, dal lavoro all'osteria, dall'università al bacaro per l'aperitivo
La cosa migliore resta dunque sperimentare, sia le insegne leggendarie che quelle nuove, giocando a scoprire chi scrive oggi la storia di domani.
Di seguito una lista di spunti, con il consiglio di riempirsi gli occhi più che la gallery sullo smartphone e di ascoltare e parlare con la gente, meglio – ovviamente - se assaggiando e sorseggiando.
Dove mangiare a Venezia?
©Wistèria
Indirizzo: San Polo 2908, Venezia
Giochi di sapori e complicità
Stella Michelin dal 2021, Wistèria accoglie i propri ospiti nei pressi dell’imbarcadero di San Tomà, in un ambiente moderno e disteso. Qui i prodotti del territorio e il pescato del giorno sono i protagonisti di una cucina contemporanea, dinamica e giocosa, fatta di accostamenti di sapori, profumi e colori, con qualche influenza di origine bresciana, come le radici dello chef Valerio Dalla Mano.
Dagli amuse bouche pensati per leccarsi le dita allo spaghetto al pomodoro servito a metà pasto – piatto del cuore prima che signature -, tutto è pensato per stupire divertendo e per sfondare la ‘quarta parete’ della cucina stellata, incrociando la complicità di chi impugna coltello e forchetta
© Ristorante Terrazza Danieli
Indirizzo: San Marco, Riva degli Schiavoni 4196, Venezia
Viaggio nel gusto verso Oriente
Salotto glamour dell’élite cosmopolita cittadina e residenza prediletta di capi di Stato, musicisti, scrittori e celebrità del cinema.
L’Hotel Danieli è una delle più famose insegne di Venezia e d’Italia e val bene una tappa golosa, specialmente nell’anno in cui spegne 200 candeline dalla fondazione (nel 1822).
Tra tappezzerie, lampadari in vetro di Murano, affreschi e decori in foglia d’oro, si sale fino al Ristorante Terrazza Danieli, situato all’ultimo piano.
Qui, con una vista incantevole sul bacino di San Marco, si può scegliere tra le proposte dello chef Alberto Fol, che ispira la propria cucina ai viaggi di Marco Polo in Oriente. Fino a ottobre ci si può accomodare anche all’aperto, sull’ampia terrazza panoramica.
© Harry’s Bar
Indirizzo: San Marco, Calle Vallaresso, 1323, Venezia
L’atmosfera di un locale-icona veneziano
Icona dell’hospitality veneziana, Harry’s Bar conserva ancora oggi l’atmosfera che dal 1931 ha accolto alcuni tra i personaggi più famosi del Novecento. Peggy Guggenheim, Orson Welles, Frank Lloyd Wright ed Ernest Hemingway sono passati di qui ed è sempre qui che nel 1948 Giuseppe Cipriani crea il drink Bellini.
Per una sosta gustosa l’Harry’s Bar è sempre una certezza. Il menù va dalle tipicità veneziane ai grandi classici a base di carne o pasta fresca, come tagliatelle e ravioli. Immancabile, il carpaccio alla Cipriani, famosissimo e inventato qui negli anni ’50 per soddisfare le richieste della contessa Amalia Nani Mocenigo, alla quale i medici avevano ordinato di non mangiare carne cotta.
© Da Romano
Indirizzo: Isola di Burano - via B. Galuppi, 221
Tra i colori di Burano il ritrovo dei pittori
Parlano, le pareti del ristorante Da Romano, a Burano. Tappezzate di quadri, schizzi e ritratti, ora finiti ora abbozzati su una tovaglietta di carta, raccontano di incontri tra pittori e scrittori, che qui amavano sostare e riunirsi di fronte alle specialità della laguna.
Miró, Vedova, Carrà, De Pisis, Matisse e De Chirico sono solo alcuni dei grandi nomi che qui hanno lasciato la propria testimonianza, spesso seduti a un tavolo della grande sala da pranzo, al quale pare abbiano voluto accomodarsi anche Chaplin e la Callas. Chissà se anche loro hanno provato una delle specialità di pesce servite oggi come il ‘risotto di gò’, a base del piccolo pesce di laguna.
© Caco Nero
Indirizzo: Dorsoduro 2344, Venezia
Un locale per i veneziani
Nato dal sogno di quattro amici - Francesca Gatto, Antonio Molon, Giovanna Soglianna e Margherita Zennaro -, il Caco Nero è un bistrot pensato non per i turisti ma per i residenti. Ci si trova qui per un caffè prima di andare in università, per la pausa pranzo o per un aperitivo chiacchierando della giornata appena trascorsa.
A colazione il caffè è servito nelle vecchie tazzine ‘della nonna’ recuperate ai mercatini dell’antiquariato, mentre il menu di mezzogiorno cambia ogni settimana secondo il ritmo delle stagioni. Pochi e semplici piatti, cucinati come a casa (da una buona mano).
Trota al forno e insalata di patate, bulgur ai funghi misti con crème fraîche, baccalà al timo e crema di zucca sono tra i piatti di questa stagione.
A queste si aggiungono gustose intrusioni dallo spirito internazionale, come il chili di carne o piatti dal gusto asiatico, ispirate dai viaggi e dalle amicizie che si intrecciano tra le calli della Serenissima.
© Koenji
Indirizzo: San Polo - Calle Larga Prima 2950, Venezia
Quando laguna e Giappone si incontrano
Per chi cercasse una fuga verso Oriente, a due passi dalla Basilica dei Frari c'è Koenji. Takahiro e lo chef Norihiko, giapponesi innamorati della laguna e delle osterie veneziane, avevano già aperto due bacari a Tokyo, El Portego e Il Doge, nel quartiere di Koenji-minami, Suginami-ku, da cui il nome al locale veneziano.
La loro tavola è un ponte tra Venezia e il Sol Levante, che unisce 'cicheti' e cucina nipponica. Così, oltre a gustare pollo fritto karaage e onigiri, ci si può divertire con gli yakisoba ai frutti di mare, gli udon al nero di seppia e tante altre contaminazioni di sapori, da abbinare alla selezione di etichette di sake.
© Acqua Pazza
Indirizzo: San Marco, 3808 – campo Sant’Angelo, Venezia
La costiera amalfitana in campo Sant’Angelo
Chi l’ha detto che si debba mangiare solo veneziano? All’Acqua Pazza, in campo Sant’Angelo, si trovano tutti i sapori della costiera amalfitana. Dai primi ai secondi di pesce, scampi, fritture, la pizza napoletana e – ça va sans dire – il pesce all’Acquapazza.
L’olio del Cilento, il limone sfusato amalfitano, la pasta di Gragnano e le alici sott’olio di Cetara si uniscono qui alle materie prime della laguna, come carciofi di Sant’Erasmo, Granseola e – in stagione – moeche, per un abbraccio culinario tra mari e terre del Mediterraneo.
©Aromi Restaurant
Indirizzo: Giudecca, 810, Venezia
Sapori veneti sull’isola della Giudecca
Sono almeno cinque i luoghi che Hilton consacra al palato nella sontuosa sede veneziana del Molino Stucky, sull’isola della Giudecca. Tra questi, Aromi Restaurant è la casa di una cucina che esalta la semplicità dei sapori.
Qui l’executive chef, Luca Nania, crea un menù legato alle stagioni e a materie prime di alta qualità, che accosta i prodotti della laguna e dei suoi orti a quelli dell’entroterra veneto, fino a raggiungere le sponde del Lago di Garda.
L’ambiente sofisticato, tra colori scuri e mattoni a vista, finché la stagione lo permette si estende anche all’esterno, affacciandosi lungo il canale della Giudecca per uno sguardo su Venezia da una prospettiva differente.
© Bacarando
Indirizzo: Cannaregio – Corte dell’Orso 5495, Venezia
Venezia nel piatto e il mondo nel bicchiere
In orario aperitivo la stretta calle di fronte a Bacarando si riempie. Lo spritz è il drink più richiesto, per uno dei locali che stappa più bottiglie di Aperol a livello nazionale.
Oltrepassata la folla, si può guadagnare la sala accanto al bar o quella al piano di sopra, per accomodarsi e ordinare i piatti della tradizione veneziana, cucinati con semplicità e abbinati a uno dei cento vini selezionati da tutta Italia.
Nel post cena, ad attendere gli appassionati c’è una bottigliera di oltre 700 referenze, tra distillati, liquori e amari provenienti da tutto il globo. Nel dubbio, chiedete a Bortolo, che vi saprà accompagnare con il cocktail o il bicchiere giusto.
©Trattoria Anzolo Raffaele
Indirizzo: Dorsoduro, 1722, Venezia
Incontri di Venezia e Sardegna
Da Campo de l’Anzolo Rafael passano gli studenti ogni mattina, spostandosi tra una sede e l’altra dell’università e tutti quelli che da Santa Marta vanno verso l’imbarcadero di San Basilio.
Un campo ampio e tranquillo, al cui centro si trova la Trattoria Anzolo Raffaele, con un plateatico esterno che anticipa un locale dall’aspetto tradizionale – travi a vista e arredamento in legno – ma con un’anima sarda. Fregola e ravioli sardi accanto a granseola, San Daniele, fegato di vitello alla veneziana e molto altro.
Un bel mix generato dai titolari Patricia Vidotto (origini friulane) e Luigi Secchi (sardo). Una di quelle storie che solo a Venezia.
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