Guida al cibo e al vino in Valle d'Aosta: i sapori tipici del territorio

Un viaggio nella cucina valdostana alla scoperta dei piatti tipici della Valle d'Aosta, come la Fontina, il Lardo d'Arnad, Il crudo Jambon de Bosses

Di Lele Gobbi
Apr 04, 2022
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Cosa mangiare in Valle d'Aosta

Per quale piatto è famosa la Valle d'Aosta?

All’interno della cucina valdostana sono predilette le preparazioni dall’alto contenuto calorico a base di selvaggina e formaggi, spesso provenienti da pascoli d’alpeggio in alta quota.

 

Caratteristica è infine la coltivazione di orzo, segale, mais, porri, patate, barbabietole ed erbe aromatiche, usate quest’ultime sia per scopo officinale, sia per la macerazione e la stagionatura delle carni, grazie anche allo sviluppo del commercio delle spezie dell’epoca medievale

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Dove si trova la Valle d'Aosta?

Circondata dai più importanti sistemi montuosi europei, la Valle d’Aosta è una comunità alpina in piena armonia con la natura, situata nell’estremo nord ovest dell’Italia. È la regione più piccola d’Italia per superficie e popolazione, ma che regala infinite opportunità al visitatore, soddisfacendo gli appassionati di natura, esplorazioni e sport invernali, senza scontentare chi desidera andare alla ricerca di arte e tradizioni

 

Monte Bianco e Monte Rosa

Delimitata dai più grandi sistemi montuosi europei (Massiccio del Monte Bianco e del Monte Rosa), la Vallée rappresenta, senza la minima ombra di dubbio, in tutto e per tutto la montagna, a maggior ragione dal punto di vista turistico.

 

Storia della Valle d'Aosta

Nonostante le difficoltà ambientali, la Valle d’Aosta fu infatti fin da epoche preistoriche un territorio abbondantemente antropizzato. Rimangono, non a caso, le vestigia di una società alpina, quali per esempio le innumerevoli case rurali, le cappelle, i terrazzamenti e i tipici ru, canali scavati nella roccia o sospesi su arditi ponteggi edificati per indirizzare l’acqua dei torrenti nelle aree coltivate.

 

Valle d'Aosta: cerniera tra Nord e Sud Europa

Altrettanto stimolanti le testimonianze (sentieri, mulattiere, vie carrozzabili) che raccontano la regione come cerniera tra nord e sud d’Europa e che ne fecero un’area di transito internazionale già sotto i Romani, la cui presenza ha lasciato numerosi segni lungo la strada delle Gallie, che da Ivrea saliva ai passi dell’Alpis Poenina (Gran San Bernardo) e dell’Alpis Graia (Piccolo San Bernardo) con i ponti di Pont-Saint-Martin, Châtillon, Pondel (Cogne) e Aosta

 

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Quali sono i prodotti tipici della cucina della Valle d'Aosta?

Luogo quindi di transito e di confine, in Valle d’Aosta la tradizione culinaria di montagna si sposa con le influenze d’Oltralpe celebrando l’arte della stagionatura e della conservazione, nonché la storia della gastronomia s’intreccia con quelli dei popoli.

 

Formaggi

Per merito dei cospicui pascoli alpini, i latticini per secoli si sono rivelati il principale ingrediente dei pasti. Dalle bovine nutrite con foraggio fresco in estate e con fieno nelle altre stagioni nascono tome, ricotte, burro, nei quali il sapore cambia a seconda della stagione, dall’altitudine dei pascoli e dalla varietà dell’erba, quest’ultima incredibile veicolo nel latte e quindi sul finale nel palato. 

 

Fontina Dop

 

La Fontina DOP, la cui origine si perde nella notte dei tempi, è il re incontrastato della produzione casearia e della cucina regionale della Valle d’Aosta.

 

L’altro formaggio, a cui è riconosciuta la denominazione di origine, è il Fromadzo, termine patois (la lingua locale di origine franco-provenzale), per indicare una toma casalinga per lo più di latte vaccino, ma che prevede talvolta l’integrazione con latte caprino. 

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Salumi

Come per i formaggi, anche gli insaccati locali nascono da antichi procedimenti tradizionali. È il caso dei due salumi DOP valdostani: il celeberrimo Lard d’Arnad e il fragrante Jambon de Bosses, citato nei registri dell’Ospizio del Gran San Bernardo fin dal 1397.

 

Prosciutto

Intensamente aromatici anche il prosciutto crudo prodotto a Saint Marcel e il prosciutto cotto alla brace di Saint-Oyen. Durante i mesi invernali la macellazione degli animali era occasione di feste e riunioni con amici e parenti, in cui tutti prendevano parte al rito: mentre le donne preparavano i budelli, il sale e gli aromi per le lavorazioni successive, gli uomini uccidevano gli animali e ne tagliavano le carni, prediligendo i tagli pregiati per i salumi nobili e quelli di seconda scelta per le salsicce casalinghe.

 

Boudin 

Da un impasto di lardo e sangue di maiale nasce invece il boudin, il sanguinaccio in versione valdostana insaporito dalle spezie e caratterizzato dalla presenza nell’impasto di patate e barbabietole.

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Motzetta

La Motzetta deriva poi dalla consuetudine alpina di stagionare le parti magre dell’animale conciandole con sale e aromi: un tempo preparata con le cosce dei camosci o degli stambecchi (oggi specie protette), è ottenuta ormai da manzo o capra. Altra specialità gastronomica è il teuteun, mammelle di mucca salmistrate. 

 

Pani

Ancora, nelle zone più calde e soleggiate cresce anche il castagno, e dalle castagne, pane dei poveri per antonomasia, si ricavava una farina che integrava quelle di grano, mais e segale. Quest’ultima ampiamente utilizzata ancora oggi con quella di frumento, da origine a ottimi pani, bassi e rotondi.

 

Pane di segale

Un tempo il pane di segale si preparava solo una volta all’anno, all’inizio dell’inverno ed era cotto nei forni comunitari, alimentato col legname raccolto nei boschi. Spezzato poi con un arnese a ghigliottina, detto copapan o tsapiet, era consumato sia secco, sia ammorbidito nel latte o nel brodo, nell’acqua o nel vino; le croste, fritte nel burro, accompagnavano persino il caffè d’orzo.

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Quali sono le pietanze più caratteristiche della Valle d'Aosta?

Ogni ricetta, infatti, è strettamente concatenata ad una tradizione secolare di caccia ed allevamento, legata anche alla necessità di affrontare al meglio le basse temperature autunno-invernali del luogo: insomma, una cucina povera (ma squisita!) che ha custodito le abitudini delle singole vallate

 

Dove mangiare in Valle d'Aosta?

Brasserie du Bon BEC

Favoloso locale dove sarete accolti con cortesia da cameriere in abito tradizionale. Squisita la pierrade (carni e verdure cotte in tavole: le une sul braciere, le altre sulla losa) 

Le Moulin de Aravis

Nel contesto di un incantevole mulino del Seicento, questo agriturismo offre una tradizione valdostana semplice, ma estremamente raffinata

Alpe Rebelle

Fascinosa casa ristrutturata, arricchita da una terrazza che si affaccia sull'incantevole Valpelline. Prodotti locali di assoluta qualità

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Cosa bere in Valle d’Aosta?

Un capitolo molto interessante è dato dal vino. Il paesaggio vitivinicolo valdostano rappresenta infatti la cartina di tornasole di come l’uomo interagisce con il proprio territorio. La viticoltura di montagna è ormai connotata con l’appellativo di “eroica” proprio per le insidie e le asperità che attendono i viticultori durante i loro lavori: una funzione piuttosto delicata, anche e soprattutto per ciò che riguarda il controllo delle erosioni nei versanti con pendenza elevata.

 

Non a caso alcuni vigneti si elevano su terrazzamenti sostenuti da muretti a secco che impongo al vignaiolo un lavoro esclusivamente manuale. 

 

Dove bere in Valle d'Aosta?

 

Maison Anselmet

Dalla cantina nascono nettari di pregevole freschezza montana, approdo di una sensibilità sempre dimostrata. Mettono in luce bianchi (su tutti Petite Arvine e Chardonnay) e rossi (in particolare Pinot nero e Petit Rouge) di gran naturalezza e tipicità

 

Elio Ottin

Interpretazioni autentiche e vibranti su tutte le etichette. Ottima la Petite Arvine, ma è con il Torrette Superieur e il Fumin che raggiunge una rara distinzione

 

Cave Monaja

Particolarmente attento ad una viticoltura sostenibile, Chul Kyu, enologo langarolo di origini coreane mette in luce bianchi e rossi di gran naturalezza e tipicità

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Valle d’Aosta - Oggi

Per i suoi paesaggi mozzafiato ad un’altitudine media di oltre 2000 metri; per le sue vette che hanno fatto la storia dell'alpinismo; per le vie escursionistiche in vallate ancora selvagge, per le stazioni sciistiche dell'arco alpino piuttosto rinomate e soprattutto per la sua natura ancora molto selvaggia e intatta, insomma autentica!

 

Valle d'Aosta FAQs 

Quali sono i posti dove andare a dormire?

Les Granges, La Cascina D'Orleans,  Le perle de Qrma

 

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