Un piccolo borgo di pescatori, poche case a ridosso del mare, una natura incontaminata di macchia mediterranea alle spalle. Questo è lo scenario di Pioppi in poche pennellate, il posto dove è nata la Dieta Mediterranea, che non è un semplice modo di dire, ma un vero protocollo scientifico stilato proprio a Pioppi, nel Parco Nazionale del Cilento e di Vallo di Diano negli anni '40 del secolo scorso. Qui, nella provincia di Salerno, il fisiologo e biologo americano Ancel Keys mise a sistema questa pratica alimentare.
L'ORIGINE DELLA DIETA MEDITERRANEA
Il medico era a seguito delle truppe americane - fu l'inventore della razione K per le truppe Usa - quando decise di fare di Pioppi la sua casa e iniziò le sue ricerche sulla popolazione cilentana. Notò da subito come un'alimentazione fatta di pane, pasta, verdure, legumi, poca carne, pesce, frutta e olio extravergine di oliva, contribuisse a diminuire malattie cardiovascolari e gastrointestinali.
Intraprese così un'indagine, che durò 40 anni, per studiare le abitudini alimentari locali e stilare un regime alimentare specifico, studiando in modo scientifico le porzioni della dieta mediterranea: 60% di zuccheri di cui: l'80% complessi (pane integrale, pasta, riso, mais) e 20% di zuccheri semplici; 15% di proteine; 30% di grassi buoni (olio di oliva); frutta e verdura in quantità perché utili a fornire il giusto apposto di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre.
LA PIRAMIDE ALIMENTARE
La Dieta Mediterranea la si può visualizzare attraverso la figura geometrica della piramide mettendo alla base gli alimenti che possiamo consumare di più e, al vertice, quelli che dobbiamo limitare. Alla base troviamo l'acqua (quindi bere molto), con pane, pasta, patate, riso e cereali, poi troviamo frutta, verdura e legumi e, più su, olio di oliva, latte e latticini, poi ancora uova, carne bianca e pesce, fino ad arrivare al vertice, dove troviamo gli alimenti di cui dobbiamo limitare il consumo: carne rossa, salumi e dolci. In termini clinici un regime così si basa su un basso consumo di grassi saturi, è ricco di fibra alimentare e carboidrati, e ha un elevato apporto di grassi monoinsaturi che derivano principalmente dal consumo di olio d'oliva.
LA FORZA DEGLI ALIMENTI MEDITERRANEI
Iniziamo dall'olio d'oliva che aiuta a controllare il rischio cardiovascolare grazie ai polifenoli in esso contenuti che svolgono un'azione antiossidante. Funziona anche come un potente antinfiammatorio e previene malattie cardiovascolari e l'aterosclerosi.
Frutta e verdura garantiscono il giusto apporto di sali minerali, vitamine, riducendo l'apporto calorico. Anche la frutta secca ha un ruolo fondamentale nella dieta mediterranea, soprattutto noci e mandorle, perché ricche di grassi polinsaturi, cioè di grassi buoni che proteggono le arterie.
I cereali, il grano duro in particolare, è un alimento comune a tutte le popolazioni del Mediterraneo. La pasta fornisce un importante apporto di carboidrati sotto forma di amido, la pasta integrale fornisce poi maggiori quantità di fibre e sali minerali, benefici per il buon funzionamento dell'apparato gastrointestinale.
Anche il vino rosso è la bevanda che accomuna i paesi del bacino: contiene polifenoli che riducono il rischio cardiovascolare.
NON SOLO SANA, MA ANCHE SOSTENIBILE
Molto più che una tabella nutrizionale, la dieta mediterranea ha festeggiato l’anno scorso i suoi dieci anni di iscrizione nella lista Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Un vero e proprio stile di vita che riguarda non solo le abitudini alimentari, ma anche le produzioni locali e i costumi sociali. È inoltre a basso impatto ambientale perché è prevalentemente vegetale e segue la stagionalità dei prodotti.
Secondo il rapporto Istat-Bes (benessere equo e sostenibile) del 2019, l’Italia è il Paese che ha il record di longevità in Europa con la speranza di vita alla nascita che raggiunge il massimo storico di 82,3 anni con 80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne.
Pane, pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare questo primato.
IL METODO CILENTO PER VIVERE A LUNGO
Un elisir di lunga vita che ben conoscono i cilentani che per anni sono stati materia di studio per diverse ricerche scientifiche sui temi della longevità. In particolare quella portata avanti dai ricercatori della University of California San Diego School of Medicine e dell’ Università di Roma La Sapienza, ha rilevato una presenza di ultracentenari importante.
Nella solo Acciaroli, altro borgo di pescatori a pochi chilometri da Pioppi, la densità di chi ha passato il secolo di vita fa concorrenza a quella nell’isola giapponese di Okinawa, che è indicata leader nel settore.
Altro dato fondamentale dell’indagine è che si vive di più e meglio in presenza di una socialità che ha rispetto per la saggezza dei più vecchi.
Quindi buon cibo, buon vino e relazioni slow che consentono di disconnettersi da una vita frenetica.
ESISTE UN MUSEO DOVE FAR PRATICA
Potremmo chiamarlo “metodo Cilento” che poi è la rappresentazione pratica della dieta mediterranea. A questa, il paese che le ha dato i natali, gli ha dedicato un museo all’interno del Palazzo Vinciprova.
Nelle sale torna spesso il nome di Ancel Keys che visse oltre i cent'anni insieme alla moglie, compagna anche di studi. C'è la loro biblioteca, i video con le memorie orali dei colleghi della coppia ma anche dei centenari cilentani, lo spazio per fare i cavatielli (la pasta tipica del luogo), il banco per assaggiare gli oli extravergine alla cieca e la sala delle piante e delle verdure mediterranee, usate anche per ricavare i colori, come nel caso del bianco crema degli spazi del museo, ottenuto dalla Cipolla di Vatolla.
Tutti alimenti che conosce bene Delia Morinelli, l'ex cuoca di casa Keys, che ricorda come il medico americano finisse sempre il pasto serale con due fichi secchi.
Delia ancora cucina nel ristorante a Pioppi che porta il suo nome, "A Casa di Delia". Una trentina di posti su un terrazzino vista mare, ricoperto da un pergolato di uva fragola.
Niente carne ma solo prodotti dell'orto adiacente e tanto pesce azzurro, a cominciare dalla alici a maruzzella (involtini di pesce con pangrattato, olio e aglio).
Gli studi del medico americano prendono spunto anche dal ricettario orale di questa donna che, senza saperlo, metteva e mette ancora in tavola, il regime alimentare migliore del mondo.
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