La rivincita della stagionalità con frutta+verdura a Subscription

I servizi di consegna a domicilio di frutta e verdura di stagione rivoluzionano la spesa delle famiglie italiane e incentivano abitudini sempre più sane radicate nella cucina tradizionale italiana.

Di Sara Porro
Mar 26, 2021
tagAlt.Subscription Fruit and Vegetables Cover

L’ultimo anno, trascorso in larga parte tra le quattro mura di casa, ha ridotto al minimo le nostre occasioni di divertimento, e ha profondamente sedato il nostro spirito d’avventura. Quasi tutti abbiamo fatto di necessità virtù cucinando molto più spesso: quando si tratta di mettere in tavola tre pasti al giorno, provare nuove ricette fa pendere la bilancia più dal lato dell’attività ricreativa che da quello dell’incombenza domestica.

Cercando di limitare il più possibile le uscite, nell’ultimo anno abbiamo ordinato massicciamente la spesa a domicilio, sia dai colossi del settore - che spesso sono andati in affanno - che dai negozietti di quartiere: ma anche, sempre più, direttamente dai produttori o quasi: in un desiderio più o meno conscio di “salute” che ci ha fatto pensare di più alla tracciabilità della filiera e agli acquisti consapevoli.

All’incrocio di queste due tendenze, in Italia e non solo sono esplosi i servizi che consegnano a domicilio un’offerta che, partendo da frutta & verdura, è diventata sempre più strutturata. Il nucleo rimane spesso una cassettina di prodotti della terra, quali non si sa: si sceglie il peso a seconda del numero di persone in famiglia, e poi si riceve quello che, di volta in volta, la stagione e la campagna regalano.
 

 

IN PRINCIPIO ERA LA CASSETTA

Uno dei primi in Italia è stato Cortilia, già nel 2011, con l’impegno a fornire prodotti di qualità a filiera corta. Ormai sul sito si può fare tutta la spesa - inclusi detersivi e cibo per animali - ma il punto di partenza è stata la cassetta settimanale di frutta e verdura fresca di stagione: l’utente sceglie di abbonarsi ad una box di frutta e verdura di stagione, di diverse misure, ricevendola direttamente a casa ogni 1 o 2 settimane, in base alle preferenze. Se proprio non si ama qualcosa, si possono omettere fino a tre verdure per ogni ordine (personale black list: radicchio rosso e bietole).
 

 

LE RADICI DELL’ALVEARE

Più dal basso - o grassroot, potremmo dire, restando in ambito agricolo - è L’Alveare che dice sì, nato nel 2015 come evoluzione tecnologica e più giovane dei classici Gruppi di Acquisto Solidale: inserendo il proprio indirizzo sul sito si trovano gli “Alveari” nei dintorni di casa, online si sceglie cosa acquistare e poi si ritira la spesa in orari fissi. In epoca pre-pandemica, questa era anche un’occasione di incontro con i produttori locali e di socialità di quartiere (per gli eremiti, alcuni Alveari consegnano anche a domicilio).
 

 

ORDINARE FUORI DALL’ORDINARIO

Negli ultimi anni sono nati nuovi player, cresciuti rapidamente con il cambiamento dei consumi legato alla pandemia: Babaco Market ha come missione limitare gli sprechi di frutta e verdura, scegliendo solo prodotti che, per via di piccoli difetti estetici o incongruenza con gli standard della GDO, altrimenti verrebbero sprecati.

Ogni box include anche eccellenze della produzione italiana provenienti da piccoli agricoltori che coltivano secondo metodi tradizionali e che salvaguardano la tradizione gastronomica locale italiana.
 

 

NUOVE DISCESE IN CAMPO

La chiusura dei ristoranti ha costretto i loro fornitori a un brusco ripensamento del loro modello di vendita per evitare di soccombere: POM Natura è nato nel marzo 2020 per mettere a disposizione dei privati l’esperienza che la Fumagalli Danilo, brand leader dell’ortofrutta all’ingrosso, dedica alla ristorazione da tre generazioni: un nuovo brand, quindi, ma con una struttura già rodata da 30 anni sul campo (letteralmente).
 

 

IL CONSUMATORE EDUCATO

Educarsi alla stagionalità per chi è cresciuto nell’estate perpetua del supermercato - dove si trovano sempre pomodori, zucchine, fragole - non è così facile: da novembre in avanti ci si può sentire un po’ in trincea con verdure a foglia dai gambi coriacei, amarognole; ed è amaro scoprire che i pomodori non maturano con il primo sole, ma solo con l’estate piena: la primavera l’annunciano invece vegetali meno noti, ma deliziosi, come gli agretti (anche “barba di frate”), i talli d’aglio, le puntarelle.

Lo sforzo di vincere la pigrizia viene ricompensato da frutta e verdura più ricche di nutrienti e di gusto, perché non hanno bisogno di energia aggiuntiva per maturare; più convenienti, perché non hanno costi maggiorati di coltivazione, di conservazione e di trasporto e più rispettosi dell'ambiente, perché la distanza percorsa per raggiungere il consumatore è minore.


Se ti è piaciuto imparare i pro e i contro della stagionalità nel mondo della frutta e della verdura, andate subito di leggere il blog post di Mamablip su frutta e verdura.  E se ti piace l'idea del mangiare "selvaggio", potete informarvi ancora di più con l’articolo di Andrea Grignaffini mentre esplora il mondo del Survivalismo in cucina.   L'approccio salutare alle diete quotidiane continua con l'esplorazione di Francesca Ciancio sulla Dieta Mediterranea e del suo ruolo nell'aiutare la popolazione italiana a rimanere sana e longeva!

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