Giro d’Italia e Consorzio del Vino Brunello di Montalcino

Come farà il Giro d'Italia a mettere in risalto Montalcino? La collaborazione tra il Giro d'Italia e il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino porta risultati spettacolari.

Di Lele Gobbi
May 10, 2021
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LA BELLEZZA E L’UNICITA’ DI MONTALCINO
 

Montalcino e i suoi dintorni offrono davvero un’abbondanza di cose buone: vini curati, eleganti e di assoluto prestigio internazionale, oli extravergine di oliva tra i più pregiati, deliziosi formaggi (pecorini) piuttosto rinomati; e poi ancora mieli, tartufi, zafferano, carni bovine e suine, cereali, ortaggi, frutta e loro derivati.

Cose sane e genuine che appartengono o sono trasformate da persone che provengono talvolta da posti ed esperienze differenti, ma che, a loro volta, si impegnano con una notevole passione, perché si sentono fortunati di ritrovarsi in un posto del genere. La cosa ancora più importante è il paesaggio, bellissimo, idilliaco, ancora integro, nonostante vari e in qualche modo inevitabili cambiamenti delle colture e delle tecniche agricole. I piccoli borghi limitrofi custodiscono, poi, importanti opere d’arte e di architettura, un artigianato vivo e persino acque termali per accudire corpo e anima.

Insomma, ci troviamo in una superficie generosa che, con qualche miracolo e non poca sofferenza, è riuscita a evolvere con la modernità senza subirne i traumi, dove il Monte Amiata rimane il punto di riferimento geografico e dove la dolcezza e la sinuosità sono assoluti protagonisti, interrotti raramente da grigi calanchi e cipressi solitari, sempre e comunque, sorprendenti e piacevolissimi alla vista.

Già, siamo in quella campagna italiana probabilmente più bella e più famosa al mondo (Val d’Orcia), vocata eccezionalmente e climaticamente alla produzione di un vino (Brunello) che tutti vogliono o che comunque rimane nei sogni di tanti appassionati e collezionisti. Territorio dunque, quello di Montalcino, plasmato da secoli di cure maniacali, salubre e ventoso, che affascina per la ricchezza dei suoi boschi di macchia mediterranea. Una singolarità agricola di notevole interesse che testimonia bene la biodiversità e che mette in moto ulteriormente quell’enoturismo che guarda sempre più all’esperienza e all’assimilazione.
 

 

IL GIRO D’ITALIA PASSA DA MONTALCINO E DA SIENA

Il Giro d’Italia 2021 cade proprio a pennello a Montalcino, in un momento in cui l’attenzione verso la sostenibilità e lo sport raggiungono, giustamente, benauguranti livelli di reciproco rispetto e partecipazione. E così, dopo 11 anni “il rosa del giro torna a sposarsi con il rosso dei vini di Montalcino” come ci ricorda Fabrizio Bindocci, presidente dell’omonimo Consorzio poiché “il ciclismo è uno sport che richiede passione e abnegazione, ma che è capace di dare grandi soddisfazioni, le stesse di un Brunello dopo anni di lavoro in vigna da parte dei nostri soci”.

E allora, squilli di tromba il 19 maggio 2021 per la tappa n. 11, la Brunello Wine Stage Perugia – Montalcino, che dopo aver percorso 163 km arriverà per l’appunto nella capitale della Val d‘Orcia con 35 km degli ultimi 70 km di tappa, tra eroiche strade bianche e passaggi mozzafiato. E inoltre, attendiamo altrettanto clamore il 20 maggio per la tappa n. 12 Siena – Bagno di Romagna di 209 km, nel ricordo dell’indimenticato Alfredo Martini a 100 anni dalla nascita, la quale partirà proprio dallo scenario unico della Piazza del Campo della città del Palio.
 

 

LA SINERGIA TERRITORIALE

Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino gioca così un ruolo fondamentale in questo percorso che si snoda all’interno del suo areale, al fine di valorizzarne non solo le aziende di produzione, ma anche le specificità naturali. Non si tratta quindi semplicemente dell’indicazione di una sorta di itinerario, ma grazie a questo evento, l’individuazione di un mezzo per leggere i luoghi, per decodificarli e in definitiva per comprenderne i valori e le identità distintive diviene più ampio e non con esclusivo rifermento ai prodotti.

Un merito e un plauso vanno quindi a tale Consorzio, ma anche al Comune di Montalcino e al comune di Siena, nel concepire il Giro d’Italia come una “strada” da percorrere, oltre che nella sua dimensione di paesaggio, anche in quella di ambiente antropico (gli usi e costumi, le tradizioni sociali e produttive): un’autentica fonte di informazione quasi come fosse la discriminante fra la possibilità e l’impossibilità di capire un territorio, e quindi la condizione preliminare per viverne l’esperienza.

Un evento allora speciale, importante e significativo, da ricordare e da raccontare, in cui la capacità di far vivere una località, il contenuto stesso e il suo legame con la radice culturale, artistica, storica e perché no, sportiva, portano in primo piano l’unicità, l’originalità e l’immagine, venendo proposte nelle loro essenze e non come mere rivisitazioni folcloristiche.   



Per un'altra prospettiva nella classica zona toscana di Montalcino, non perdetevi la serie Miracle of  Montalcino guidata da Filippo Bartolotta, che ci dà un'ulteriore visione di ciò che rende questa regione così favorevole alla produzione del vino.  Per ulteriori informazioni sul Consorzio, andate alla pagina del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino oggi stesso per vedere come questa organizzazione sta diffondendo ulteriormente la parola Brunello nel mondo.

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