Week End Enologico a Montalcino

Montalcino in Toscana è famosa per il vino, ma noi amiamo anche la sua storia e la sua bellezza naturale. Montalcino porta vino, cibo, storia, cultura, architettura a portata di mano.

Di Lele Gobbi
Jul 11, 2021
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MONTALCINO E LE SUE BELLEZZE INTERNE


Montalcino è un po’ distante dalle vie di comunicazione principali, il che ribadisce quell’aria di fiera indipendenza conquistata durante la sua storia. Sorto su un colle a 564 metri di altitudine già abitato in epoca etrusca e romana, il paese si sviluppa intorno a un nucleo medievale ed è coronato dalla Fortezza, edificata nel 1362 dai Senesi e da loro usata per quattro anni come ultimo baluardo della Repubblica, dopo la caduta di Siena nelle mani dei fiorentini nel 1555.

Una fortificazione quindi che diviene simbolo di un passato “impegnativo” e di conseguenza un borgo completamente racchiuso nelle mura. “Tredici torrioni di fortificazione intorno le mura si scorgono”, scrive infatti lo storico Giovanni Antonio Pecci nel Settecento, “e nel più alto posto una grandiosa Rocca, con mastio in figura esagona, con quattro baluardi, e mura terrapienate, con cappella, e abitazioni, dove, fino a tanto che si è continuato a farla guardare, vi è abitato il comandante e soldati”.

Nel 1940 seguono demolizioni e prevedibili opere di restauro, ma oggi, visitare la Fortezza consente di comprendere l’organizzazione di una struttura difensiva tra il periodo medievale e quello rinascimentale.

Oltre all’edifici immagine del potere civile, anche quelli di carattere religioso sono numerosi e considerevoli (Duomo, Madonna del Soccorso, Chiesa di Sant’Agostino), ma purtroppo i radicali rifacimenti e restauri che si sono succeduti nei secoli hanno compromesso la natura spirituale ed estetica di chiese, ospedali e conventi. Ma se da essi come oggi appaiono si coglie poco della ricchezza artistica e architettonica di un tempo, basta visitare il Museo Civico e Diocesano di arte sacra, allestito in modo ineccepibile nel Convento di Sant’Agostino per farsene un’idea. Tutto ciò per affermare che tale Museo rappresenta una meraviglia da non perdere: una quantità felicemente digeribile di opere di eccezionale qualità esposte in maniera ammirevole.

Cosa c'è in un'uva?  Beh, l'uva Sangiovese è il cuore dei vini di Montalcino.  Guarda il suo profilo, Il Sangiovese nelle varie zone e regioni d'Italia.
 

 

I DINTORNI DI MONTALCINO

Delle tre strade che si collegano con Montalcino, quella mezzana conduce a una straordinaria testimonianza di architettura e di spiritualità medievale: l’Abbazia di Sant’Antimo, con tutta probabilità il gioiello in assoluto più squisito di un affascinante itinerario (e possibilissimo week e end) nei dintorni di Montalcino. La si scorge in basso a destra poco prima di Castelnuovo dell’Abate, a una decina di chilometri da Montalcino, tra gli olivi e i lecci che vegliano su una piana quieta e inattesa, nascosta tra i colli. L’edificazione di Sant’Antimo è avvolta nella leggenda e la tradizione vuole che sia stata fondata nel 781 da Carlo Magno in onore dei Santi Antimo e Sebastiano per porre fine alla pestilenza del suo esercito in Val d’Orcia. Un’ abbazia che raggiunge il suo massimo splendore fra il XI e il XII secolo, ma che curiosamente rimane un bellissimo monumento per nulla influente sulla scultura della campagna senese e toscana in generale.

Ubicato sul poggio che vigila sul complesso monastico, Castelnuovo dell’Abate è da sempre strettamente legato alle vicende di Sant’Antimo che già nel 1266 figura fra i castelli degni di un podestà nominato dal governo.

Uno dei paesi più interessanti della zona, a circa 15 minuti di auto da Montalcino, è certamente San Quirico d’Orcia, sede di un vicario imperiale nel XII secolo, passato a Siena nel 1256, vanta avvenenze eccezionali e, nello stesso tempo, grandi capacità imprenditoriali, specialmente in campo edile. Tra le meraviglie spiccano gli Orti Leonini, i cinquecenteschi giardini creati all’interno degli antichi baluardi; la splendida Collegiata, chiesa duecentesca con un meraviglioso portale romanico, le cui colonnine annodate poggiano su leonesse stilizzate; la chiesetta di Santa Maria Assunta e l’Antico Spedale con un grazioso pozzo risalente al 1543.

Scendendo verso l’Amiata è doverosa una sosta a Bagno Vignoni, fonti termali ricche di sostanze iodiocalcaree, di magnesio e di ferro, ma quasi esenti di elementi sulfurei, frequentate sin dai Romani. La piscina antica, poi, posto proprio nel centro del piccolo borgo, è un monumento storico da godersi solo con gli occhi.

Attraversare queste terre in bicicletta è un sogno - non c'è da stupirsi che il Giro d'Italia lo faccia sempre.  Guarda la versione di quest'anno, Giro d’Italia e Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.

Dulcis in fundo Pienza, a poco più di 20 km da Montalcino, uno dei balconi più estetici del mondo, se non il più ben fatto. Capolavoro di architettura e urbanistica rinascimentale, oltre agli ineccepibili edifici (Duomo, Palazzo Comunale, Palazzo Piccolomini, Chiesa di San Francesco, antico Romitorio, Pieve di San Vito) si può godere di una vista, a dir poco stupenda, sulla Val d’Orcia.
 

 

I VERSANTI DEL BRUNELLO DI MONTALCINO

E il vino? Beh, difficile cercare di procedere per precise aree geografiche all’interno del territorio nella connotazione dei caratteri distintivi del Brunello di Montalcino. La letteratura suole infatti distinguere quattro versanti che donano altrettante visioni differenti di questo proverbiale nettare.

Ci proviamo...

- A Nord, il vento di tramontana è in grado di abbassare la temperatura in modo considerevole: i terreni sono fertili, sciolti e il Sangiovese assume così connotazioni più profumate con un corpo di decisa robustezza.

- A Ovest, le brezze marine, trasportate dal maestrale, incidono anche sulle uve e sui mosti che solitamente acquisiscono tratti anche salmastri: la terra è sassosa, più disgregata e grossolana, e conferisce al vino note minerali e sapidità.

- A Sud, i venti non rappresentano un carattere dominante a causa della posizione riparata dei vigneti: le temperature medie sono più alte, l’uva matura con un certo anticipo e i terreni, più permeabili, sono ricchi di scheletro e calcare, quindi poco fertili e duri.

- A Est, le vigne guardano il monte Amiata, talvolta si raggiungono altitudini di una certa importanza e i venti tornano a essere un fattore essenziale: calanchi e sabbie connotano il territorio e i vini sono decisi, ma al tempo stesso di carattere e di rotondità.

Per una spiegazione video delle ricchezze naturali di Montalcino, non perdetevi la serie di video Miracolo di Montalcino di Filippo Bartolotta.  Iniziate con una lezione di geografia, con Episodio 2 of 6 - Il Miracolo di Montalcino - Storia di una Rinascita.
 

 

LE CANTINE DOVE VIVERE UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE

Questo, ovviamente a grandi linee, e quindi se vogliamo dirigersi verso la parte sud-est occorre assolutamente fermarsi al Podere Le Ripi, una fantastica oasi dove poter imparare a stare a diretto contatto con la natura e dove l’intento non è solo quello di fare vino, ma principalmente di preservare l’integrità del suolo. Un condensato riuscito di sana progettualità, visione contadina, pragmatismo, rispetto del territorio, aderenza alle tradizioni locali.

Tutti valori che si racchiudono nell’anima del suo fondatore Francesco Illy e del valente socio Sebastian Nasello. Salute ed equilibrio delle piante, degli animali e delle persone: valori antichi e visione scientifica per assaporare vini che possono “anche” mettere in luce le peculiarità dei suddetti versanti ilcinesi.

La curiosità è stata stimolata dalla menzione di Podere Le Ripi?  Scopri le persone dietro la magia, in L'ispirazione di Podere Le Ripi? E' tutta nel suo produttore di vino.

Proseguendo il tour enologico, volendo rispettare i punti cardinali, nella parte sud troviamo l’antica cantina di Argiano (1580) e godere di grandi prodotti in un contesto idilliaco, ossia in una villa cinquecentesca da favola. Nella parte ovest recarsi alla Tenuta le Potazzine, per tuffarsi in una solidissima tradizione agricola familiare e sorseggiare vini dalla qualità inappuntabile che sfoderano con continuità un’appagante originalità stilistica.

Nella parte est è bello fermarsi presso La Fornace, una piccola azienda di 7 ettari di vigne e uliveti per conoscere la famiglia Giannetti e trovare nel calice tutto il loro lato semplice, buono e autentico. Nella parte nord, infine, è bene programmare una visita da Franco Pacenti, nella conca beata del Canalicchio, zona classica e storica, giustamente annoverata tra le più vocate della denominazione.

Abbiamo altre idee e pensieri su Montalcino per voi qui, Giro d’Italia e Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.
 


DOVE MANGIARE

La Drogheria
Grandi specialità toscane rivisitate con maestria ed una scelta interessante di piatti innovativi abbinati ad un’ampia varietà di vini (principalmente Brunello di Montalcino)
Piazzale Fortezza, 6 - 53024 Montalcino (SI) / Tel. 0577 848191

Le Logge
Si pasteggia sotto un bellissimo porticato ad archi alti (antico mercato). L’ambiente è volutamente informale ma di pregevole sostanza con piatti e vini di territorio molto curati e saporiti
Via Giacomo Matteotti, 1 - 53024 Montalcino (SI) / Tel. 0577 846186

Boccon di Vino
Piatti creativi e vini toscani in un locale rustico a conduzione familiare, con splendida terrazza a vista colline
Località Colombaio Tozzi, 201 - 53024 Montalcino (SI) / Tel. 0577 848233

 

DOVE DORMIRE

Albergo Il Giglio
Ospitato in un palazzo del XVII secolo, questo caratteristico hotel a conduzione familiare è caratterizzato da splendide pareti in pietra in vista, mobili in legno scuro e arredi molto luminosi.
Via Soccorso Saloni, 5 - 53024 Montalcino (SI) / Tel. 0577 848167


Non perdetevi la serie di video di Mamablip che esplorano il miracolo di Montalcino - vino, storia, cultura e altro ancora!

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