Quanti tipi di pane ci sono in Italia?
Da nord a sud, le specialità di panificazione italiana fanno parte di un incredibile mondo culinario che aspetta di essere assaggiato.
Le Focacce, le pizze, le piadine sono l’emblema dell’appetito, oppure, ancora meglio, rappresentano l’originario “mangiar per strada”; in estrema sintesi, il primordiale (e più sano) fast food.
Sono preparazioni che interessano quasi tutta l’Italia e non solo, visto che la pizza può essere considerato ormai da tempo un piatto mondiale.
Quanti tipi di pane ci sono in Liguria?
L’interminabile elenco di queste preparazioni in cui pochi ingredienti si fondono in uno sposalizio completo ed equilibrato, può iniziare dal nord dell’Italia, esattamente in Liguria (nel suo Ponente) con la gustosa Pissadella: una semplice pasta di pane che, con l’aggiunta di un condimento di sugo di pomodori, cipolle, olive in salamoia, aglio e acciughe, si trasforma in raffinata pietanza, eccellente rappresentante dell’eterogenea famiglia delle focacce “pizzate”, comprendente anche la Sardenaria e la Machetusa.
Esistono poi a Genova e in tutta la regione ligure, oltre all’onnipresente farinata (farina di ceci, acqua, olio e sale), alcune varianti della focaccia classica (farina, acqua, olio extra vergine di oliva, sale) da quelle parti chiamata in dialetto fügassa, che sono entrate nella tradizione come la Focaccia di Recco.
Sottilissima, leggermente abbronzata dai calori del fuoco a legna, sbavante di cremoso latticino (prescinseua, cagliata tradizionale ligure, molto simile per gusto e consistenza allo stracchino o crescenza, a sua volta, ampiamente utilizzati oggigiorno) imprigionato tra due veli di pasta, va gustata appena uscita dal forno. Da non dimenticare, poi, la focaccia con le cipolle, con le olive, di patate o con la salvia.
L’excursus ligure può terminare con la zona del Levante dove i testaroli diventano dei piccoli dischi formati da farina di grano tenero, acqua e sale, cotti su testi roventi, conditi con pesto o con olio e formaggio. Noi sappiamo che il formaggio artigianale si abbina perfettamente al pane artigianale.
Quanti tipi di pane ci sono in Toscana?
In Toscana troviamo le Ficattole, deliziose e irregolari frammenti di pasta di pane fritte in olio bollente, deliziosamente croccanti fuori e piacevolmente soffici dentro, seguite dall’immancabile Schiacciata (stiacciata), ovvero una focaccia semplice e deliziosa che affonda le sue radici nelle tradizioni rurali perlopiù fiorentine, ove in passato si faceva una volta alla settimana insieme al pane e con la sua medesima pasta, senza aggiungere niente all’impasto: cioè acqua, farina e lievito.
E i contadini stessi facevano in modo di serbare un avanzo dalla pasta lievitata del pane settimanale per poi adagiarlo sulla teglia infarinata con le proprie mani; grazie, infatti, a questo tipo di “guarnizione”, la pasta prendeva tutta la forma delle dita creando degli affossamenti soffici e delicati.
Quanti tipi di pane ci sono in romagna?
La Romagna è, poi, la patria incontrastata della Piadina, un disco piatto del diametro di circa 25 centimetri, da gustare calda in abbinamento a prosciutto o formaggio molle.
Appena si esce dai confini romagnoli, toccando magari le terre emiliane, questa semplice preparazione si trasforma, variando in consistenza e dimensioni, cottura, accoppiamenti e diventando Cassoni, Chizze e Tigelle.
Quanti tipi di pane ci sono Basilicata?
Il Ruccul (pizza bianca con aglio, olio, origano e peperoncino) rispecchia la Basilicata.
Quanti tipi di pane ci sono in Campania?
Pizza Margherita o Napoli sono due esempi di quello che si può trovare e bene nel decorativo universo della pizza la cui patria rimane ancora e sempre la Campania, madre anche del napoletano Calzone, a base di pasta lievitata per pizza, farcita con ricotta e salame, oppure prosciutto cotto, con l'aggiunta del fior di latte, cotta nel forno oppure (pizza) fritta.
Quanti tipi di pane ci sono in Puglia?
Qualcosa di simile, ma con un ripieno più ricco (cipolle, olive nere, capperi, pomodori, pecorino, acciughe e prezzemolo), si riscontra in Puglia, la quale propone anche i Panzerotti, oltre a varie focacce.
Quanti tipi di pane ci sono in Calabria?
In Calabria la tipica preparazione è la Pitta, focaccia tondeggiante, bassa e tenera, da gustare calda: preparata utilizzando l’impasto del pane, deve il nome al latino picta, cioè dipinta; dalla tipologia più semplice sono scaturite poi, nel corso dei secoli, numerose varianti (con le sarde, con la ‘nduja e il capocollo, oppure ancora con i peperoni e le melanzane).
Quanti tipi di pane ci sono in Sicilia?
Si conclude in bellezza col siciliano Sfincione (in dialetto sfinciuni ospinciuni), peculiare focaccia il cui impasto è insaporito con formaggio grattuggiato, olio di oliva e succo di limone mentre, nella parte superiore, si collocano sugo di pomodori, cipolle, acciughe e caciocavallo.
Potrebbe anche interessarti anche...
• Pane Regionale, un Viaggio Attraverso i Gusti Italiani
• La Pizza è il cibo d'asporto più ricercato al mondo su Google