La Campania si distingue per i suoi terrazzamenti scoscesi che guardano il mare, da cui vengono prodotti grandi vini: dal Fiano di Avellino per i bianchi, all'Aglianico per i rossi.
Lo dice già il nome, un luogo pianeggiante, dove si coltiva, si produce, si vive dei prodotti della terra La regione prende il nome dalla regione Campania nell'antica Roma
Il termine Campania si riferisce all'intera regione meridionale d'Italia, che comprende Napoli, Benevento, Caserta e Salerno. I vini di questa regione sono noti per la loro alta qualità e vengono esportati in tutto il mondo.
La Campania è particolarmente ricca in vitigni, in particolare in vitigni autoctoni, recentemente riscoperti e valorizzati come meritano e da cui provengono i vini più interessanti della Campania. Fra i vitigni a bacca bianca autoctoni della Campania si ricordano l’Asprinio, la Falanghina, il Fiano, il Greco, la Coda di Volpe, il Pallagrello bianco, il Biancolella e la Forastera. Tra i vitigni autoctoni a bacca nera, l’Aglianico, al quale si uniscono il Piedirosso (detto Per’e Palummo, ossia Piede di Colombo), lo Sciascinoso, il Pallagrello nero e il Casavecchia.
La regione nel complesso vanta oggi 15 DOC e 4 DOCG (complessivamente n. 19 DOP), oltre a 10 IGP.
Le DOP/DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) campane sono: Taurasi, Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Aglianico del Taburno.
Quali sono i migliori vini della Campania?
Già i Greci e i Romani per la preparazione dei piatti utilizzavano, l’olio pregiato proveniente dalla Campania Felix
Sembra che la Colatura di Alici di Cetara, il pregiato condimento a base di pesce, discende all’antico Garon, prodotto proprio dai Greci.
La cucina campana ha iniziato ad arricchirsi, anche con l’influenza delle tradizioni spagnole e francesi che si sono susseguite nelle dominazioni. Un esempio è il famoso Gateau di patate, uno dei più amati della cucina napoletana. gli Asburgo con il matrimonio tra Ferdinando I e Maria Carolina.
Già nel Rinascimento i libri di cucina parlavano della cucina povera di Napoli e della regione, descrivendo ricette come maccheroni e timballi di pasta, ancora oggi tra i piatti più tipici della cucina tradizionale campana.