Panzanella: come nasce e perché si chiama così
Da dove nasce la Panzanella?
È il nome toscano, oggi diffuso un po' dappertutto, di una preparazione rustica a base di fette di pane raffermo e pomodoro crudo, che si è sempre fatta in varie forme praticamente in tutte le regioni: ne esiste una versione tipica di Nizza (città che un tempo faceva parte dello Stato sabaudo) chiamata pan-bagnat; e ce n’è una di Napoli, che si fa con le saporite freselle, unendo acciughe e origano ai pomodori, e si chiama “caponata dei marinai”.
Che cosa è la Panzanella?
Chiamato panmolle dalla popolazione contadina, aveva una versione ancora più povera. Le fette di pane venivano disposte sul piatto, bagnate con acqua e aceto; quindi, condite con cipolla e olio evo. Oggi la panzanella viene solitamente servita come antipasto, una sorta di insalata di riso ante litteram, che viene combinata a seconda dei gusti del cuoco. Si possono trovare altri ingredienti come sedano, ravanelli, prezzemolo e fin qui si rimane nella tradizione. L’aggiunta di tonno, sottoli e acciughe snatura completamente il piatto, lo arricchisce eccessivamente quando è essenziale che rimanga povero.
Il pane deve essere di formato grande, perché la parte della crosta è sempre minore rispetto a quella della mollica; cioè, un pane con crosta fine e parte interna bella gonfia.
Perché si chiama Panzanella?
Panzanella si riferisce probabilmente all’unione del pane con la zangola, ovvero il recipiente dove poi veniva condito il piatto. In sostanza pane nella ciotola
Come conservare la Panzanella?
Il suo soggiorno in frigorifero non è assolutamente un problema, anzi: non occorre avere fretta, poiché la panzanella è sicuramente migliore mangiarla ben fredda.
La panzanella: zuppa, pinzimonio, insalata o cos’altro?
Difficile catalogare preparazione: per quanto l’ingrediente principale sia il pane, non è un pinzimonio, anche se contiene verdure in abbondanza; risulta arduo collocarla nell’ordinaria scansione antipasto-primo-secondo-dolce. Certo, è un piatto tipicamente estivo e anche un gustoso spuntino fuori pasto che può dare come risultato, per esempio, la sostituzione di una cena quando il caldo allontana dai fornelli e spinge all’inappetenza.
Perché mangiare la panzanella?
Perché è un gran piatto estivo, ideale durante la calura, freschissimo e rinfrescante, facilmente trasportabile e con ingredienti comodamente disponibili. In più ricca di sali minerali, dove non ci sono soffritti né grassi aggiunti.
Con quale vino abbinare la panzanella?
Per quanto riguarda l’abbinamento, consiglio vivamente un bianco fresco, sapido e versatile come il l’Ansonica elbana oppure un vino rosa come il Valtenesi/Bardolino. L’aromaticità agrumata, la corretta e non eccessiva acidità e, perché no, qualche piccola nota morbida di frutto per entrambe le tipologie, possono combinarsi in maniera eccellente al non facile gusto di aceto, pomodoro e cipolla.