Il lato Rosa del mondo verde dell’olio extravergine d’oliva

I gruppi internazionali lavorano per promuovere le donne nel mondo dell’olio EVO. I gruppi globali spingono l’avanzamento femminile in un mondo agrario tutt’ora maschile.

Di Francesca Ciancio
May 05, 2021
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IL MONDO VERDE E ROSA DELL’OLIO DI OLIVA
 

Il tempo dilatato dall'emergenza sanitaria ha fatto nascere molti progetti nel mondo enogastronomico. Soprattutto reti, connessioni di specialisti, appassionati di un settore che hanno messo assieme le forze per affrontare al meglio il ritorno a una nuova normalità.

È successo anche nell'olio, con la Women in Olive Oil - WIOO - un'associazione nata nell'aprile 2020 che unisce le donne che si interessano di olio di oliva. In un anno le iscritte sono state più di mille provenienti da quaranta paesi e da subito il loro obiettivo è stato quello di contribuire al progresso individuale e sociale delle donne attraverso il legame comune dell'olio di oliva.

Non parliamo quindi di un'organizzazione che mira solo a promuovere un prodotto alimentare ma che vuole utilizzare quest'ultimo come viatico per una crescita di genere. L'olio quindi che diventa filo comune che unisce diverse tappe che vanno dalla salute, alla nutrizione, all'istruzione, alle pratiche ambientali e agricole, al commercio equo.

Una task force che vede al suo interno non solo produttrici, ma anche chef, frantoiste, chimiche, degustatrici, esportatrici, rivenditrici, tutte messe assieme da Jill Myers di Charlottesville in Virginia, educatrice, importatrice e distributrice. Da tentativo social WIOO è diventato un movimento internazionale che fa capo a quattro i punti fermi: comunità, coesione, lavoro di gruppo e stabilità sociale.
 

 

L’OLIO, NON UN ALIMENTO QUALUNQUE

Pochi cibi hanno un racconto così antico e legato a ogni evento umano come l'olio. Forse gli è pari solo il vino, ma se quest'ultimo è legato simbolicamente a figure maschili, l'olio invece ha spesso un richiamo femmineo. È Atena, la figlia prediletta di Zeus a far dono dell'olivo all'umanità ed è con Atena che nasce il concetto stesso di polis e dunque di progresso.

Il dono dell’albero dell’ulivo e dei suoi frutti ci viene restituito dalla narrazione mitologica insieme a elementi concreti di quella civiltà e della comunità politica nascente: una pianta sempreverde, estremamente longeva, resistente alla siccità e agli agenti atmosferici, come ai venti salmastri, una pianta che “produceva altri doni”, per cui Atena insegnò agli esseri umani la tecnica dell’estrazione e della spremitura, affinché potessero ottenerne l’olio, vero e propriooro liquido”, versatile ed insostituibile frutto della terra e del lavoro dell’uomo. La forza quindi del concetto di "Dea Madre" che nutre con i frutti che dona, ma anche Dea guerriera, della ragione, delle arti, della letteratura, della filosofia.
 

 

ATENA CHE GUIDA LE DONNE DI WOMEN OLIVE OIL

Quello della fondatrice della città di Atene è un simbolo forte da cui farsi rappresentare. Forte e necessario, soprattutto quando i problemi del settore olivicolo si legano a quello dei cambiamenti climatici. Proprio in un'indagine condotta da WIOO è emerso quanto le donne siano le prime vittime di un disastro naturale - 14 volte più a rischio degli uomini - ma occupandosi per prime di educazione, prole, prevenzione e salute, il loro apporto nelle sfide dello sviluppo sostenibile è sempre più cruciale.

Sempre nel rapporto si legge che, sebbene le donne costituiscano oltre il 70% della forza lavoro agricola in alcuni Paesi, queste hanno molto meno accesso degli uomini alla terra, al capitale finanziario, all'informazione, alla tecnologia, così come agli stessi mercati. La parità di accesso a queste risorse si tradurrebbe in progressi notevoli nella lotta contro la povertà, la sicurezza alimentare, la salute e l'istruzione, dal momento che le donne reinvestono una quota maggiore del proprio reddito nelle aree più a rischio.

Ecco allora un altro tema centrale, quello della solidarietà nella cultura aziendale che, quando è agricola, è ancora dominata dagli uomini. Wioo è soprattutto una piattaforma dove poter discutere di questi e altri temi - senza dimenticare i principi della produzione di olio di oliva di qualità - ma offre anche occasioni di tutoraggio e stage.
 

 

FARE LOBBYING ROSA NEL MONDO DELL’OLIO

La rete mondiale di donne si affida alla tecnologia per creare strumenti di supporto per attività locali e internazionali. Sulle pagine social ci sono una serie di webinar basati su diversi argomenti del settore (per aggiornamenti seguitele sulle pagine Facebook e Instagram e sul sito web), ma di base la regola è "donne che sostengono le donne"  e che hanno in comune la passione per l’olio di oliva  e un credo che Jill Myers riassume con una bella frase di Isabel Allende postata sul suo profilo:" Posso promettervi che le donne che lavorano insieme - connesse, informate ed istruite - possono portare pace e prosperità a questo pianeta abbandonato”.

A onore del vero qualcosa di simile in Italia esiste da tempo, dal 2000 per l’esattezza, anno in cui nasce l’Associazione Nazionale Donne dell’Olio a Cavaione Veronese, una rete non a scopo di lucro che si è posta come obiettivo quello di accogliere in qualità di socie tutte le possibili figure, consumatrici comprese. Qualche anno dopo è toccata a Pandolea nata a Roma nel 2003, altra associazione senza fini di lucro che riunisce soprattutto produttrici di olio extra vergine d’oliva, ma anche altre donne fortemente legate al mondo dell’olio come agronome, ricercatrici e giornaliste. Il mondo Evo pare dunque voler avere sempre più una voce femminile grazie a donne che si battono affinché la figura femminile non venga più relegata a un ruolo marginale nel contesto olivicolo.


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