Umbria: Cuore Verde D’Italia
Come è soprannominata l'Umbria?
Terra di santi ed eroi, nonché di raffinati artisti che l’hanno costellata di meravigliose opere d’arte e architettoniche, l’Umbria è considerata il “cuore verde d’Italia”, un paesaggio considerevole da un punto di vista storico e culturale, caratterizzato dal solco della vite e degli olivi.
Quali sono le caratteristiche del territorio dell'Umbria?
Unica regione peninsulare a non essere bagnata dal mare, vanta un territorio prettamente collinare, una condizione che consente un’ottima coltivazione dell’uva e dell’oliva che, in continuo saliscendi, diventano anche i pilastri alimentari su cui si fondano gli usi e i costumi delle innumerevoli località, ricche di storia, arte e tradizione.
Qual è il vino tipico dell'Umbria?
A livello vitivinicolo, l’Umbria viene talvolta considerata la “Borgogna d’Italia”, anche perché qui l’enologia affonda le sue radici nell’antichità sin dai tempi degli Etruschi, attivi sin dal VII secolo a. C. Verso la fine del 1400 altre attestazioni d’eccellenza per il vino umbro giungono dal celebre pittore perugino Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, il quale come parte del compenso per i lavori svolti nel duomo di Orvieto, chiese di essere pagato proprio in vino e per di più buono: una consuetudine, del resto, abbastanza comune per gli artisti del passato.
Il lancio qualitativo dell’enologia e della viticoltura umbra si ha comunque solo all’inizio degli anni 60 e che porterà, nel 1968, al primo traguardo di prestigio con il conferimento della prima DOC riconosciuta all’area di Torgiano (in provincia di Perugia), grazie alla capacità e lungimiranza di Giorgio Lungarotti, i cui vini continuano a essere conosciuti in tutto il mondo. Successo che sarà poi consacrato nel 1990 con il riconoscimento della DOCG umbra attribuita al Torgiano Rosso Riserva.
A pochi chilometri da Torgiano un altro grande personaggio dell’enologia umbra comincia a valorizzare il grande patrimonio della sua terra: si tratta della cantina Arnaldo Caprai, la quale comincia la sua superba carriera nel mondo del vino acquistando nei primi anni 70 alcuni vigneti in Montefalco dove genera un encomiabile percorso di valorizzazione del vitigno Sagrantino, trascinando un intero territorio e disegnando un’evoluzione commerciale certamente di successo.
Che tipo di vino è il Sagrantino?
Una storia appassionante, quella del Sagrantino, vitigno incontrastato per l’elevata concentrazione tannica, alquanto difficoltoso nella vinificazione, ma degno di stupore quando riesce a trovare il giusto equilibrio.
Rimanendo in questa parte di regione, troviamo poi un vitigno autoctono a bacca bianca, il Trebbiano Spoletino, riscoperto negli ultimi anni per merito delle sue caratteristiche (predisposizione alla produzione di spumanti e peculiarità che lo distinguono dal classico Trebbiano).
Nella parte meridionale ancora, che coincide con il territorio posto a ovest della provincia di Terni, la parte da leone la recita il territorio posto intorno a Orvieto, denominazione in parte umbra (provincia di Terni) e in parte laziale (provincia di Viterbo). Grechetto e Procanico (Trebbiano Toscano) sono le uve bianche maggiormente diffuse, vinificate in secco, ma anche in versione passita o da vendemmia tardiva.
Infine, nella zona del Trasimeno viene coltivato e usato in purezza il vitigno Gamay del Trasimeno, introdotto nei secoli scorsi e perfettamente ambientato nelle colline circostanti, che dà un vino color rubino di ottima qualità.
Per quale prodotto tipico è rinomata l'Umbria?
Grandi materie prime, quindi carne e cacciagione, pesce di lago, verdure e legumi, salumi e formaggi su tutti.
Olio
L’olio evo è di altissima qualità e rappresenta il filo conduttore della gastronomia regionale. Moraiolo, Frantoiano e Leccino sono le varietà dominanti, mentre nella zona di produzione Colli del Trasimeno in cui la cultivar Dolce Agogia genera un ottimo olio fruttato e leggermente piccante.
Norcineria
Le tecniche di lavorazione e stagionatura del maiale hanno una tradizione antichissima, tanto che il termine “norcineria”, dalla cittadina di Norcia, diventa nella lingua italiana, sinonimo della produzione di prosciutti e insaccati. Oltre, quindi, al celebre prosciutto di Norcia, il composito universo della salumeria prevede la coppa, il capocollo, la ventresca e vari tipi di salami.
Formaggi
Tra i formaggi, prodotti principalmente con latte ovino spiccano il pecorino e la ricotta salata di Norcia, il raveggiolo e le caciotte.
Nella regione si trova anche il tartufo bianco, assai raro, presente nell’alta valle del Tevere e dell’Orvietano, anche se il vero must è il tartufo nero diffuso soprattutto nei territori di Norcia e Spoleto.
Lenticchia di Castelluccio
Un altro vanto regionale sono le produzioni di legumi, su tutti la lenticchia di Castelluccio e la fagiolina del Trasimeno; mentre, tra gli ortaggi, rimangono rappresentativi per esempio la cipolla rossa di Cannara, i “rapi” (broccoletti) del Trasimeno, la patata rossa di Colfiorito e il sedano nero di Trevi.
Dove mangiare bene e spendere poco in Umbria?
Perché andare a visitare l'Umbria?
Poiché, nonostante le piccole dimensioni, offre una notevole varietà geomorfologica e paesaggistica, dove si susseguono vallate, catene montuose, altopiani, che costituiscono la peculiarità geografica dominante e che trova nell’olio evo e nel vino due indiscutibili protagonisti nell’edificare la propria cultura enogastronomica.
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