Tra le personalità più interessanti dello Stivale v’è certamente da annoverare quella di Isa Mazzocchi, da oltre trent’anni chef e proprietaria del ristorante “La Palta” di Bilegno. Insignita del “Premio Michelin Chef Donna 2021 by Veuve Clicquot” proprio in questi giorni, la cuoca piacentina incarna il perfetto punto di equilibrio tra tradizione e innovazione, famiglia e lavoro, creatività e rigore.
Dai un'occhiata alla biografia della chef Jessica Rosval, Chef canadese alla guida del prestigioso Bottura Casa Maria Luigia. Guida uno dei progetti di uno degli chef più famosi del mondo, e sta sicuramente guidando bene.
DOVE ANDARE PER UN ASSAGGIO DEL PARADISO PIACENTINO
Quando ci si accomoda alla tavola della sua osteria stellata di paese, la sensazione è quella di essere avvolti da un rassicurante senso di quiete. La sala arredata sobriamente è circondata dalle distese erbose della vallata del Tidone e la presenza calorosa di Monica Mazzocchi e Roberto Gazzola, rispettivamente sorella e marito di Isa, conducono l’avventore in una dimensione familiare.
L’atmosfera serena che qui si respira, si deve in parte anche all’essenza stessa di questo luogo, che porta il nome con cui in dialetto piacentino si indicava l’immancabile emporio del paese - con l'appalto, da cui il nome, di Sali e Tabacchi -, dove la gente si incontrava per fare quattro chiacchiere e dove già i genitori di Isa avevano inaugurato la loro osteria.
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IL RUOLO DI LA PALTA NELLA COMUNITÀ
Un luogo da sempre deputato al ritrovo e alla convivialità, componenti che oggi continuano a percepirsi chiaramente seppur innalzate e accresciute dalla tecnica e dalla ricerca che si manifestano nei piatti portati in tavola, con cui Isa esplora nuovi orizzonti senza mai dimenticare le proprie radici.
L'ISPIRAZIONE CULINARIA DI ISA MAZZOCCHI NEL SUO STESSO DNA
In questo stesso posto ha infatti inizio il percorso delle sorelle Mazzocchi, con “Monica che sin da bambina adorava servire i clienti al tavolo e Isa che preferiva restarsene in cucina a impastare o ad aiutare la mamma a fare i tortelli con la coda”.
Una passione instillata fin dall’infanzia, se non addirittura congenita, coltivata poi presso la cucina di Georges Cogny e attraverso le numerose esperienze al fianco di cuochi come Paolo Vai e Gianfranco Vissani, Mary Barale e Gualtiero Marchesi. Poi, a soli 19 anni, l’apertura del ristorante, definitivamente consacrato nel 2011 con l’assegnazione della Stella Michelin.
LO STILE DI MAZZOCCHI
Se punto focale rimane il fortissimo legame con il territorio, saldamente radicato nei piatti che ne mettono in risalto le peculiarità, declinato attraverso una cucina confortante che ricerca l’armonia dei sapori più che puntare sui contrasti, trova ampio spazio anche una componente più tecnica, che porta la chef a esplorare oltre i confini dell’areale natio.
Nascono così piatti indimenticabili come il “Raviolo di ravioli in 6 stagionature di Parmigiano Reggiano”, il recente “Capriolo scottato con arachidi e bardana alla saccarsola”, o ancora la “Millefoglie di fegato grasso d’oca e banane”. Ai sapori di sempre vengono date nuove forme, si attinge a piene mani dal mondo delle botaniche colte da Isa al mattino e si combinano le materie prime fornite dai produttori locali ad ingredienti di più ampio respiro internazionale.
Il tutto accostato in impiattamenti raffinati, quadri edibili che riflettono la sensibilità della cuoca e la sua passione per l’arte, la ricerca dell’equilibrio alla vista oltre che nei sapori.
Un'altra chef donna con un chiaro stile personalizzato è Antonia Klugman. Per saperne di più sul suo percorso, La Semplicità Netta: l'Impeccabile Antonia Klugmann.
ISA MAZZOCCHI CI LASCIA SEMPRE DESIDEROSI DI ALTRI SAPORI E SENSAZIONI
Il risultato è una commistione di passato e futuro, una cucina senza tempo il cui fine è quello di essere a totale servizio dell’animo umano, ristorandolo e portandolo per mano nel mondo delle idee di Isa Mazzocchi.
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