Buglioni è una famiglia di viticoltori italiana in cui agli inizi degli anni 90 Alfredo Buglioni e suo figlio Mariano hanno scelto di dedicarsi alla vinificazione, con l’obiettivo di diventare uno dei viticoltori di riferimento della Valpolicella. 

Dai primi 3,5 ettari di vigneto acquistati con il casale dove la famiglia ancora vive, le due "Teste Dure" coltivano oggi le proprie uve su 50 ettari di vigneto in Valpolicella Classica e 5 ettari a Lugana, a conduzione biologica da 2019.

Questa forte passione porta Alfredo e Mariano Buglioni a produrre vini distintivi ed eleganti sia con uve autoctone della Valpolicella sia con altre più insolite e quasi dimenticate che evidenziano il carattere autentico del territorio.

Nel 2021 la cantina ha avuto una produzione di 350.000 bottiglie, vendute nel canale Horeca in Italia (20%), Europa (44%), USA (24%) e recentemente in Asia (12%).

La costruzione (quasi terminata) di una nuova cantina tecnologicamente avanzata consentirà di aumentare la qualità del vino, garantendo un alto rispetto delle uve attraverso nuovi processi di fermentazione e affinamento come anfore o vasche di cemento.

Nel 1993 Alfredo Buglioni ha acquistato un vecchio casale nel cuore della Valpolicella Classica. Incluso nella proprietà, si è ritrovato un vigneto di 3.5 ettari, coltivato con le varietà rosse locali Corvina, Corvinone, Molinara e Rondinella. Alfredo e il figlio Mariano non avevano idea di cosa fare con il raccolto di quell’anno. Si sono quindi avvicinati ai produttori di grandi nomi e hanno offerto il loro raccolto, gratuitamente. Per sette anni hanno continuato a donare le loro uve.

Con l’annata 2000, hanno intrapreso i primi seri sforzi nella vinificazione. Costruita la cantina sotto la casa, per esprimere il proprio stile in modo originale decidono di puntare su un giovane enologo neodiplomato, Diego Bertoni, tutt’ora guida della cantina. 

Nel 2004 il primo Amarone: ora bisognava venderlo. Così Mariano ha bussato alle porte di agenti e ristoratori ricevendo sempre la stessa risposta: “Questo è solo un hobby per voi. Perché dovremmo occuparci di un’azienda vinicola che potrebbe non essere presente tra tre anni?”. Quella domanda ha stimolato Alfredo e Mariano a trovare una risposta originale, espressione di uno stile distintivo già allora. Così, nel gennaio 2005, hanno aperto nel centro di Verona un wine bar dove veniva servito solo vino Buglioni. L’Osteria del Bugiardo è diventata rapidamente un successo. Il vino piaceva. 

Da allora l’Azienda è cresciuta vantando una produzione qualitativamente migliorata ogni anno, un’esportazione del 78% delle bottiglie nel 2021 e l’apertura di altri locali, un relais e due appartamenti tra il centro di Verona e la Valpolicella. 

Una delle peculiarità che ha contraddistinto i vini Buglioni fin dalle prime produzioni sono i loro nomi.

Infatti, per comprendere se effettivamente fosse stato realizzato un prodotto di qualità, Alfredo e Mariano avevano chiamato un esperto sommelier che, assaggiando il Ripasso, si era complimentato per le sue caratteristiche, confondendolo per un Amarone. Informato dell’equivoco, la sua esclamazione era stata “Se non è Amarone, allora è un vino bugiardo!” Alfredo Buglioni ha colto con un sorriso quell’esclamazione e ha deciso di chiamare il suo Ripasso “Il Bugiardo”, facendolo diventare primo ambassador della cantina.

A partire da questo primo vino, anche tutti gli altri raccontano una caratteristica, una particolarità insolita, legata alla sua storia, a come è nato.